Ma, quindi, cosa ha detto Conte sul verbale del Cts sulle zone rosse ad Alzano e Nembro?
Il presidente del Consiglio è tornato sull'argomento molto spesso in realtà
07/08/2020 di Redazione
Giuseppe Conte lo sapeva? È questa la domanda che oggi tutti si stanno facendo in relazione alla notizia della pubblicazione, grazie alla richiesta di accesso agli atti del consigliere regionale della Lombardia di Azione, Niccolò Carretta, del verbale del comitato tecnico-scientifico del 3 marzo su Alzano e Nembro. In questo verbale, si evince che il team di esperti avesse consigliato la chiusura dei due comuni nella Bergamasca.
LEGGI ANCHE > L’Eco di Bergamo rivela: «Nel verbale del 3 marzo, Cts chiese la zona rossa ad Alzano e Nembro»
Conte verbale 3 marzo, la posizione del presidente del Consiglio
Il Corriere della Sera, partendo da un estratto del libro inchiesta Come nasce un’epidemia scritto a sei mani da Fiorenza Sarzanini, Marco Imarisio e Simona Ravizza, ha affermato che Giuseppe Conte, nel corso del suo incontro con il pm di Bergamo Rota riferì di non aver mai visto quel verbale. Ma in un’intervista al Fatto Quotidiano, del 2 aprile 2020 (ben due mesi prima dell’incontro con la pm), il presidente del Consiglio affermò:
La sera del 3 marzo il Comitato tecnico scientifico propone per la prima volta la possibilità di una nuova zona rossa per i comuni di Alzano Lombardo e Nembro. Ormai vi erano chiari segnali di un contagio diffuso in vari altri comuni lombardi, anche a Bergamo, a Cremona, a Brescia. Una situazione ben diversa da quella che ci aveva portato a cinturare i comuni della Bassa Lodigiana e Vo’ Euganeo. Chiedo così agli esperti di formulare un parere più articolato: mi arriva la sera del 5 marzo e conferma l’oppostunità di una cintura rossa per Alzano e Nembro. Il 6 marzo, con la Protezione civile, decidiamo di imporre la zona rossa a tutta la Lombardia. Il 7 marzo arriva il decreto.
Conte verbale 3 marzo, il presidente del Consiglio chiese un approfondimento
Del resto, diversi esperti del comitato tecnico scientifico, a partire da Franco Locatelli – nel corso di diverse comparsate in televisione, sull’argomento erano stati sempre piuttosto chiari: il comitato tecnico-scientifico aveva raccomandato l’istituzione delle zone rosse nei due comuni della bergamasca. Quella arrivata oggi, come affermato anche dallo stesso consigliere Carretta a Giornalettismo, è la prova nero su bianco di quello che veniva detto anche in interviste e colloqui informali.
Giuseppe Conte sapeva, dunque, del parere del Cts e chiese addirittura un approfondimento sulla questione. Parere che arriva il 5 marzo e che, il giorno dopo, viene recepito in maniera più estesa, imponendo misure più stingenti in tutta la Lombardia e non solo nei due comuni della bergamasca.