Niccolò Carretta (Azione) ha ottenuto il verbale del 3 marzo: «Ho esercitato le mie funzioni, ma quei documenti dovevano essere pubblici»

L'intervista al consigliere regionale della Lombardia e la sua battaglia per Alzano e Nembro

07/08/2020 di Gianmichele Laino

Era uno dei due tasselli mancanti di una vicenda che ancora adesso – tuttavia – non è completamente chiara. Ora c’è il verbale del comitato tecnico-scientifico del 3 marzo, resta ancora da rispondere alla domanda «chi ha bloccato la zona rossa di Alzano e Nembro». L’impressione è che solo l’inchiesta della procura di Bergamo, con i suoi tempi, potrà fornire questa indicazione. Nel frattempo, prendiamo atto del lavoro del consigliere regionale della Lombardia, Niccolò Carretta (Azione), che nel corso dei mesi dell’emergenza ha costantemente insistito sulla gestione dell’emergenza – sia della regione, sia del governo – nell’area della Bergamasca, una delle più colpite d’Europa.

Niccolò Carretta e l’accesso agli atti per ottenere il verbale del 3 marzo

«La mia richiesta di accesso agli atti – dice Carretta a Giornalettismorisale al 7 aprile scorso. I documenti sono stati inviati nei giorni scorsi». Tra questi documenti, anche il verbale della riunione del comitato tecnico-scientifico del 3 marzo, quello in cui il team di esperti che ha assistito il governo nella gestione della crisi ha consigliato in via ufficiale l’istituzione della zona rossa ad Alzano e Nembro.

«Il Comitato – si legge nel documento – propone di adottare le opportune misure restrittive già adottate nei comuni della zona rossa anche in questi due comuni, al fine di limitare la diffusione dell’infezione nelle aree contigue».

Niccolò Carretta

«Durante i mesi dell’emergenza – ci racconta il consigliere di Azione – ho fatto diverse interrogazioni e richieste di accesso agli atti, come membro della commissione permanente Sanità e politiche sociali. Ho semplicemente esercitato le mie funzioni, ma è assurdo che sia stato necessario un intervento di questo tipo per ottenere dei documenti che, secondo me, dovevano essere pubblici». Alla domanda sull’istituzione della zona rossa, Carretta ha ottenuto anche una risposta dalla giunta della Lombardia:

«In una situazione del genere il potere extra ordinem è da intendersi ripartito e necessariamente coordinato dal livello più alto, quello Governativo, ai sensi dell’art. 120 della Costituzione della Repubblica Italiana.

Si informa anche che il 3 marzo u.s. dalla Direzione Generale Welfare – U.O. Prevenzione veniva trasmessa al Dott. Silvio Brusaferro (ISS) la mappatura dei casi positivi della provincia di Bergamo, che rappresentava una situazione di cluster nella zona della Val Seriana e del capoluogo (All. 1).

Da un verbale del Comitato Tecnico Scientifico nazionale risulta infine quanto evidenziato dalla Regione Lombardia in merito all’istituzione di una zona rossa nel territorio bergamasco».

Niccolò Carretta spiega che elementi, ora, abbiamo in più sulla mancata istituzione della zona rossa ad Alzano e Nembro

Il verbale del comitato tecnico-scientifico non è l’unico documento che Carretta ha richiesto. Tra i più importanti, ci sono gli atti riguardanti le polmoniti sospette prima della conclamata emergenza coronavirus ad Alzano e Nembro, ma anche quello che è successo il 23 febbraio scorso nel pronto soccorso dell’ospedale di Alzano con la sua apertura e chiusura in giornata. Così come sono stati chiesti dal consigliere dati e documenti relativi alla dotazione in Regione Lombardia di dispositivi di protezione individuale.

«Da questo lavoro – spiega Carretta – sono venute a galla delle mancanze evidenti del sistema sanitario della regione Lombardia. Ma allo stesso tempo ritengo che ci siano state delle mancanze del governo nella mancata istituzione delle zone rosse ad Alzano e Nembro. Non abbiamo ancora la risposta alla domanda ‘chi bloccò la zona rossa nei due comuni della Bergamasca’, ma abbiamo un elemento in più: il Cts, non con singoli pareri, non con interviste alla stampa, ma con un’indicazione ufficiale e tecnica messa nero su bianco in un verbale, aveva chiesto al governo di istituire le zone rosse ad Alzano e Nembro».

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