Lo strano attacco sovranista di Giorgia Meloni alla Consob guidata dal sovranista Paolo Savona

‘Dagli amici mi guardi Dio, che dai nemici mi guardo io’. L’antico motto o proverbio sintetizza il tweet pubblicato nella notte da Giorgia Meloni sui propri canali social. La leader di Fratelli d’Italia sottolinea come, finalmente, sia arrivata la decisione della Consob di sospendere (temporaneamente) le vendite allo scoperto su 85 titoli quotati alla Piazza Affari. E attacca la stessa Commissione nazionale per le società e la Borsa per averci messo tanto tempo, bruciando miliardi di euro negli ultimi giorni. Sostiene che i sovranisti abbiano capito in anticipo la situazione e che occorreva darle retta molto prima. La Consob, però, è guidata da Paolo Savona, sovranista e uomo di fiducia della Lega.

LEGGI ANCHE > Giorgia Meloni come Salvini: «Caro Conte, o chiudi o non chiudi»

«Alla fine la Consob ha disposto il divieto temporaneo delle vendite allo scoperto, cioè una misura che Fratelli d’Italia aveva proposto quattro giorni fa, prima che si bruciassero decine di miliardi – ha scritto polemicamente su Facebook e Twitter Giorgia Meloni poco dopo l’annuncio arrivato nella tarda serata di giovedì -. Questi sovranisti non capiscono nulla…». Tutto vero: forse, anzi quasi sicuramente, questa doveva essere una scelta da fare con anticipo, evitando la grave perdita di valore azionario degli ultimi giorni. 

La Meloni attacca la Consob guidata da un sovranista

Sta di fatto che, però, sembra paradossale l’attacco alla Consob al grido teleavevodettista di «i sovranisti avevano ragione», considerato che alla guida dell’ente italiano che tutela gli investitori e controlla la trasparenza e le eventuali violazioni delle leggi in Borsa c’è Paolo Savona, ex ministro della Lega e da sempre sovranista e noto per le sue battaglie per far uscire l’Italia dall’Euro.

La situazione in Borsa il 13 marzo

Sta di fatto che, parlando di numeri, la misura presa dalla Consob sta dando nuovo ossigeno alla Borsa di Milano dopo le enormi difficoltà dei giorni scorsi, diventate ancora più pesanti dopo la decisione-non decisione presa dalla presidente della Bce Christine Lagarde. All’apertura delle contrattazioni, infatti, Piazza Affari ha segnato un picco del +7% e ora, alle 11 di venerdì 13 marzo, la crescita si è attestata al 3,6% (con lo spread in calo). Numeri che, però, non coprono le forti perdite dei giorni precedenti.

(foto di copertina: da profilo Facebook e Twitter di Giorgia Meloni)

Share this article