Come i debiti di X rischiano di mandare in fumo l’impero di Musk

Con Twitter Musk ha ereditato anche i suoi debiti (che vanno aumentando) e tutto questo, considerata la poca disponibilità di liquidità dell'imprenditore, può causargli problemi

20/12/2023 di Redazione Giornalettismo

Sono diversi gli analisti di Wall Street che, osservando la situazione, sostengono che il social network X potrebbe essere vicino al default. Al coro si unisce anche buona parte della stampa finanziaria statunitense. Al centro della questione ci sono i problemi di liquidità di X e l’impatto che una ristrutturazione del debito (procedura che prevede un accordo con il quale le condizioni originali di un prestito vengono modificate per alleggerire l’onere del debitore – di Twitter potrebbe avere su Musk, che ha quasi tutto il suo denaro investito in azioni Tesla e SpaceX.

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I problemi della ristrutturazione del debito per Musk

Come ricostruisce El Mundo in un articolo dedicato ai problemi di liquidità di X che potrebbero minare l’impero di Musk, le conseguenze di una ristrutturazione del debito potrebbero essere gravi per il patron di Tesla nonostante egli abbia un patrimonio di quasi un quarto di miliardo di dollari. Tutto questo denaro, però, è investito in azioni delle società Tesla e SpaceX. Cosa significa questo? Nel caso di Tesla, per esempio, non è possibile per Musk ottenere liquidità immediata senza far scendere il prezzo delle azioni – andando così ad abbassare il valore dell’azienda nel suo complesso -.

Parlando di SpaceX, la situazione viene definita come ancor più complessa poiché l’azienda in perdita non è quotata e quindi – prima di vendere – Musk dovrebbe trovare un acquirente tra gli azionisti esistenti. Ciliegina sulla torta, Elon Musk ha più di metà delle sue azioni in queste società come garanzia per i prestiti personali. Questa mossa gli permette di non pagare tasse perché, appunto, risulta essere sempre in debito. In questo contesto, «se il prezzo delle azioni scende al di sotto di certi livelli, le banche possono chiedergli di fornire ulteriori garanzie – una cosiddetta margin call – e quindi la sua fortuna potrebbe finire per appartenere a tutti tranne che a lui».

I numeri di Twitter

Al netto di tutto questo, i numeri di Twitter non sono buoni. Le entrate pubblicitarie, nell’ultimo anno, sono diminuite del 30,5% e sono arrivate a 2,5 miliardi di dollari (circa 2,29 miliardi di euro) secondo le ultime stime di Bloomberg. Non sono solo gli inserzionisti il problema di Twitter, comunque, perché sempre secondo una stima di Bloomberg il sistema di abbonamenti di Musk frutta solo 125 milioni di dollari (pari circa a 114 milione di euro) l’anno. C’è poi da considerate la vendita dei dati di Twitter a società terze che, prima che Musk la acquisisse, ha generato introiti per 575 milioni di dollari (527 milioni di euro).

Il numero di utenti Twitter è però calato del 13% e, nell’ultimo anno, è sempre più popolato da neonazisti, razzisti e antisemiti conditi da teorici della cospirazione. Il fatturato totale, considerato tutto questo, ammonta a 3 miliardi di dollari che è il 40% di quanto Twitter guadagnava quando Musk l’ha acquistata a ottobre 2022. L’azienda già all’epoca era in perdita. Passando alla situazione finanziaria dell’azienda, consideriamo che Twitter ha un debito di 13 miliardi di dollari contratto con sette banche dalla società stessa per “comprarsi” quando Musk l’ha rilevata. Questi 13 miliardi di dollari sono accompagnati da interessi.

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