I rapporti tesi tra l’UE e Musk sono solo su X

Lo stesso Commissario Europeo Breton ha annunciato che i lanci di due satelliti ESA nel 2024 avverranno in seguito a un accordo con SpaceX

20/12/2023 di Enzo Boldi

La Commissione Europea ce l’ha veramente con Elon Musk? Questa domanda rimbalza da mesi nell’etere, da quando alcuni esponenti della UE hanno più volte ribadito il proprio pensiero (negativo) nei confronti dell’operato dell’imprenditore di origini sudafricane per quel che riguarda l’applicazione delle leggi continentali sulla sua piattaforma social (X). E dopo i battibecchi a distanza, la notizia dell’apertura della procedura formale nei confronti di X (ai sensi del Digital Service Act) per la mancata (o lenta) rimozione di contenuti disinformativi sulla guerra tra Israele e Hamas, si è pensato a un accanimento (in punta di legge) contro il vulcanico fondatore di Tesla. Ma c’è un accordo, quello tra UE e SpaceX, che smentisce questa dinamica.

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Non si tratta di un qualcosa di segreto, visto che l’ammissione di questa trattativa – arrivata al punto delle firme sui contratti – è arrivata proprio dal Commissario UE Thierry Breton. Sì, proprio lo stesso che ha più volte evidenziato un comportamento scorretto della piattaforma X. Eppure, qualcosa di esterno si è smosso. Pensando allo Spazio e al lancio di quattro satelliti per il 2024. E due “missioni” dell’ESA (una ad aprile e l’altra a luglio) potranno partire proprio utilizzando i lanciatori di razzo Falcon 9 prodotti proprio da SpaceX.

Accordo UE-SpaceX per il lancio di due satelliti ESA

Ad annunciarlo, come detto, è stato proprio il Commissario UE Breton che a margine dello Space Summit 2023 andato in scena a novembre a Siviglia, ha rivelato a Politico l’esistenza di questa trattativa che sta arrivando all’epilogo con la firma di un contratto (temporaneo):

«Abbiamo quattro satelliti da lanciare l’anno prossimo. E dato che Ariane 6 non sarà ancora disponibile, ho accettato la proposta dell’Agenzia spaziale europea di utilizzare SpaceX». 

Dunque, la proposta dell’ESA di utilizzare i lanciatori di razzi Falcon 9 di proprietà è stata – di fatto – approvata dalla Commissione Europea. E il contratto – temporaneo, che varrà per due lanci (uno ad aprile e luglio) – ha un valore (riportano fonti affidabili) di 180 milioni di euro.

Perché la scelta di SpaceX

Perché ci si è rivolti all’azienda aerospaziale di Elon Musk. Perché nel 2024 sono previsti – dal calendario ESA – i lanci di quattro satelliti Galileo. In origine, si sarebbero dovuti utilizzare i lanciatori di razzo Ariane 6, prodotti proprio dall’Agenzia Spaziale Europea. Ma ci sono stati dei problemi evidenziati in fase di test. Dunque, occorreva trovare una soluzione di ripiego. E chi ha a disposizione degli strumenti analoghi? Elon Musk con SpaceX. Dunque, probabilmente obtorto collo, l’UE pagherà milioni e milioni di euro proprio a quell’imprenditore contestato per le sue politiche sulla gestione delle piattaforme social digitali.

(foto IPP/capital pictures)

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