Twitter dice prima di garantire la libertà di parola, poi introduce l’etichetta di moderazione

Musk era per la libertà di parola prima di tutto ma, alla fine, Twitter sta per introdurre una serie di etichette che mirano a spiegare perché determinati contenuti verranno limitati

19/04/2023 di Ilaria Roncone

Non solo etichette per i media finanziati dallo Stato. Nonostante Elon Musk abbia promesso e garantito la libertà di parola sopra ogni cosa – arrivando a licenziare tutte le persone che si occupavano di moderazione alla fine dello scorso anno, come ci aveva raccontato la ex dipendente Melissa Ingle -, l’ultima news in fatto di moderazione Twitter è che verranno introdotte delle etichette apposite per chiarire i motivi legati alla limitazione della visibilità di un tweet. E se non è moderazione questa…

Questa idea era stata esposta dallo stesso Musk già all’inizio dello scorso dicembre (in un suo tweet si legge: «Twitter sta lavorando a un aggiornamento software che mostrerà il vero stato del tuo account, così saprai chiaramente se sei stato bannato, il motivo e come fare ricorso»).

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Twitter è (ancora) contro la condotta che incita l’odio

Twitter ha sempre avuto e continua ad avere delle regole che gli utenti sono chiamati a rispettare, pena la moderazione dei contenuti. Tutti i tweet che non rispettano le regole – spiega la pagina aggiornata ad aprile 2023 che determina le regole relative alla “Condotta che incita all’odio” – vengono puniti con una minore visibilità e non solo. I tweet e gli account che violano le regole possono essere esclusi «nelle email o nei consigli all’interno di prodotti» e possono essere causa della richiesta esplicita da parte del social di «rimuovere i contenuti non conformi» con conseguente «imposizione di utilizzare l’account in modalità di sola lettura per un certo periodo di tempo prima di poter twittare di nuovo». La pena massima, come è sempre stato, è la «sospensione che violano le norme sui profili che incitano all’odio».

L’aggiornamento datato aprile 2023 è. chiaro: «Non puoi attaccare direttamente altre persone sulla base di etnia, provenienza, casta, orientamento sessuale, genere, identità di genere, religione, età, disabilità o malattia grave. Lo scopo di Twitter è dare a tutti la possibilità di creare e condividere idee e informazioni e di esprimere opinioni e convinzioni senza barriere. La libera espressione è un diritto dell’essere umano: crediamo che ognuno abbia una voce e il diritto di usarla. Il nostro ruolo è quello di agevolare la conversazione pubblica, il che richiede la rappresentazione di una vasta gamma di punti di vista».

Si parla poi di «gruppi di persone siano colpiti dagli abusi online in maniera sproporzionata», quelle che «si identificano con più gruppi sottorappresentati» e che rischiano di subire abusi «più frequenti, di natura più grave e con un impatto maggiore». La capacità di esprimere se stessi su Twitter a cui si fa riferimento prima nel testo, in questi casi, «può essere compromessa».

In conclusione, l’impegno di Twitter è quello di «combattere gli abusi basati su odio, pregiudizio o intolleranza, in particolare quelli che cercano di mettere a tacere persone che sono state storicamente emarginate. Per questo motivo vietiamo comportamenti che prendono di mira individui o gruppi con abusi basati sulla percezione che appartengano a categorie protette».

Arrivano le etichette moderazione Twitter

In questi giorni, quindi, ogni utente che dovesse infrangere le regole vedrà comparire un etichetta in cui viene indicata la ragione per la quale il contenuto è stato limitato. Ogni contenuto limitato non sarà monetizzabile. Questo tipo di etichetta agisce solo sul tweet, non sull’account, e la persona il cui contenuto viene etichettato può inviare un feedback se ritiene che ci sia un errore (seppure, da parte di Twitter, non sia garantita risposta). Nel prossimo futuro dovrebbe essere data la possibilità di appello contro la decisione.

Prossimamente dovrebbero arrivare etichette che classificano anche altri tipi di violazione e, per ora, non è chiaro se queste azioni di moderazione verranno compiute in maniera automatica o manualmente. Quali sono i comportamenti che comportano la violazione delle norme legate all’incitamento all’odio su Twitter? «Esaminiamo e prendiamo provvedimenti in seguito a segnalazioni riguardanti account che prendono di mira una persona o un gruppo di persone, all’interno di Tweet o Messaggi Diretti», si legge sulla pagina, che riguardano: riferimenti di incitazione all’odio («genocidi (ad esempio l’Olocausto), linciaggi»), incitamento che include l’alimentare la paura e il diffondere stereotipi su determinate categorie («ad esempio “Tutti i [membri di un gruppo religioso] sono terroristi”»), incitamento ad altri affinché molestino determinate categorie dentro o fuori la piattaforma, incitamento alla discriminazione «sotto forma di negazione del sostegno all’impresa economica di un individuo o di un gruppo perché sembrano appartenere a una categoria protetta». Rispetto a quest’ultimo punto, però, viene specificato che «quanto detto può non applicarsi ai contenuti di natura politica, come commenti politici o contenuti relativi a boicottaggi o proteste».

Anche «insulti, luoghi comuni o altri contenuti ripetuti volti a umiliarle o a rafforzare stereotipi negativi o dannosi» sono punibili così come la disumanizzazione. Lo stesso trattamento viene riservato alle immagini che incitano all’odio (anche loghi e simboli come la svastica nazista). Un limite viene posto, infine, anche a immagini profilo e nickname.

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