Attenzione ai cloni fake di Life2vec

Il modello esiste solo come studio e, per ovvie ragioni, non può essere messo a disposizione del pubblico. Ma sul web gli impostori stanno già approfittando dell'hype creato intorno "all'AI che prevede la data di morte"

04/01/2024 di Gianmichele Laino

È stato Germans Savcisens in persona a lanciare l’allarme su X. Il direttore del team di ricerca che ha sviluppato Life2vec, ovvero il modello di intelligenza artificiale in grado di fare delle analisi previsionali sul comportamento delle persone e sull’eventuale data presunta della loro morte, ha messo in guardia il pubblico dei social network dai cloni del suo modello che – dopo la diffusione virale della notizia dello studio che lo descrive – sono letteralmente esplosi online.

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Cloni Life2vec, perché possono essere considerati un rischio

«Sono apparsi – scrive Savcisens – numerosi siti che offrono di provare #life2vec. Si tratta di portali fraudolenti: fai attenzione! Inoltre, non abbiamo alcun account Twitter, Facebook o altri account speciali #life2vec: questi non sono in alcun modo collegati al nostro team o alla nostra ricerca». 

Basta, infatti, digitare le parole life2vec su Google per imbattersi in una serie di piattaforme che effettuano presunte predizioni a proposito della data di morte. Esistono, ad esempio, diversi risultati che associano alla dicitura AI Death Calculator o Death calculator AI quella del modello life2vec, come se quest’ultimo avesse autorizzato le varie piattaforme all’utilizzo degli studi che lo hanno reso possibile.

Come è stato analizzato nel monografico di Giornalettismo e come è stato indicato anche dai responsabili della ricerca, il dataset utilizzato da Life2vec si basa su dati sanitari e su dati legati alle piattaforme di statistica che analizzano le caratteristiche del mondo del lavoro in un determinato contesto nazionale (per lo studio, il riferimento era quello della Danimarca). Trattandosi di dati sensibili che – per fini accademici – sono stati anonimizzati, non è possibile trattarli senza incorrere in pesanti sanzioni nel momento in cui vengono messi a disposizione su piattaforme con finalità diverse rispetto a quelle dello studio e della didattica.

Ecco perché chiunque stia usando il nome di life2vec per dei modelli di predizione della data di morte lo sta facendo soltanto per sfruttare il grande successo che lo studio sta incontrando di fronte all’opinione pubblica e – in ogni caso – non può avere a disposizione né il dataset, né il metodo utilizzato dal team di ricerca (che non ha autorizzato nessun uso pubblico del modello stesso).

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