La class action contro HBO per la presunta condivisione dei dati degli abbonati con Facebook

HBO viene colpito da un'azione collettiva perché accusato di aver violato il Video Privacy Protection Act

10/03/2022 di Martina Maria Mancassola

Class action contro HBO. Contro l’emittente televisiva statunitense è stata avviata un’azione legale collettiva per aver fornito a Facebook, secondo quanto riferito a Variety, la cronologia di visualizzazione degli abbonati alla piattaforma, senza alcuna autorizzazione da parte dei titolari.

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Class action HBO: avrebbe condiviso con Facebook i dati sulla cronologia di visualizzazione dei suoi utenti

HBO, servizio di streaming di proprietà di WarnerMedia – che attinge sia dalla tv via cavo Hbo, ma anche da altri marchi come Cnn per l’attualità, Cartoon Network e Adult Swim per i cartoni animati, Tnt e Tbs per serie e servizi di intrattenimento, e Tcm per i film -, viene accusata di aver fornito a Facebook elenchi di utenti, permettendo così alla piattaforma social di combinare le modalità di visualizzazione degli utenti stessi ai loro account.

In particolare, HBO sarebbe a conoscenza della capacità di Facebook di abbinare i dati degli utenti e i loro profili. Essendo HBO uno dei maggiori inserzionisti della piattaforma e potendo Facebook utilizzare i dati raccolti per veicolare gli annunci agli utenti nel modo più efficiente ed efficace, il vantaggio per HBO pare evidente. Peccato che HBO non abbia mai ricevuto l’autorizzazione da parte dei titolari di questi dati di utilizzo degli stessi, violando così il «Video Privacy Protection Act» (VPPA) risalente al 1988. D’altronde, tale violazione non è nuova, poiché già in passato altre piattaforme violarono il VPPA. Negli ultimi anni, infatti, molti fornitori di servizi in streaming, per esempio Hulu, AMC Networks ed ESPN, sono stati accusati di aver violato il Video Privacy Protection Act. Anche se un giudice nel 2015 si pronunciò a favore di Hulu, statuendo che quest’ultimo non avesse divulgato coscientemente a Facebook dati ed informazioni da utilizzare per ricostruire la cronologia di visualizzazione di un utente, la vicenda rimane aperta. TikTok, per esempio, ha di recente accolto la richiesta di sottoscrizione di un accordo, che prevede il pagamento di 92 milioni di dollari, per aver violato parzialmente il VPPA.

Anche sul sito di HBO Max, come su quelli di altre piattaforme, si trova la politica sulla privacy, e all’interno si legge dell’utilizzo, da parte dei suoi partner, di cookie per offrire annunci personalizzati. Ma secondo il VPPA, gli utenti abbonati devono prestare un consenso ulteriore e separato per autorizzare che la propria cronologia di visualizzazione dei video sia utilizzata da terzi. Secondo i sostenitori della causa: «una politica sulla privacy standard non sarà sufficiente».

FOTO:  Creative Commons Attribution 2.0 Generic license

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