La soddisfazione di Amazon per l’esito della causa italiana sulle recensioni false

A commentare la notizia è stata direttamente Claire O’Donnell, Direttore di Selling Partner Trust & Store Identity di Amazon

21/03/2024 di Gianmichele Laino

Una questione che avrebbe minato alle fondamenta la brand identity di Amazon: se in Italia i servizi – come quello che ha offerto realviews.it – che producevano delle recensioni a cinque stelle per i prodotti in vendita sulla piattaforma di e-commerce del colosso americano avessero continuato a produrre materiali e a metterli a disposizione dei rivenditori, ci sarebbero state delle conseguenze fortissime sull’attendibilità e sulla reputazione dell’azienda di e-commerce maggiore del mercato occidentale. Per questo motivo, la giudice di Milano – Alessandra Del Moro – ha messo nero su bianco nella sua sentenza che, oltre ai consumatori, a essere danneggiati erano stati anche i vertici di Amazon. La soddisfazione per l’esito di questa causa è stata espressa da una voce internazionale di Amazon, ovvero la direttrice del reparto Selling Partner Trust & Store Identity dell’azienda di Big Tech, Claire O’Donnel.

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Le parole di Claire O’Donnel su questa prima causa italiana contro le recensioni false

«La sentenza del Tribunale di Milano segna una tappa importante nella nostra lotta per proteggere i clienti dalle recensioni false – ha spiegato O’Donnel -. Il nostro obiettivo è assicurare che ogni recensione sullo store di Amazon sia affidabile e che rifletta le reali esperienze dei consumatori. Intraprendendo azioni legali contro questi soggetti, Amazon sta mandando un chiaro messaggio sull’intenzione di perseguire i malintenzionati».

Del resto queste dichiarazioni sono lo specchio di una policy aziendale che si muove in questa direzione almeno dal 2015, quando – per la prima volta – Amazon aveva sporto denuncia, a livello internazionale, contro i cosiddetti broker di recensioni false. Da quel momento in poi, l’azienda di Seattle ha investito ingenti somme di denaro per contrastare il fenomeno e ha portato le sue cause e le sue azioni legali anche in Europa (come abbiamo avuto modo di osservare nel precedente articolo di questo monografico, soprattutto in Francia, Germania e Spagna), dove ha fronteggiato 44 soggetti che effettuavano queste vere e proprie truffe.

«Siamo orgogliosi dei nostri progressi – ha inoltre dichiarato O’Donnel -, ma sappiamo anche che i malintenzionati evolvono costantemente le loro strategie per sottrarsi ai controlli. Amazon continuerà a proteggere i propri clienti e i partner di vendita investendo in strumenti proattivi per individuare e bloccare le recensioni false, ed è determinata a fare la propria parte per garantire che i malfattori rispondano delle proprie azioni».

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