La storia della 21enne Chloe Middleton, in Gran Bretagna si ritiene sia la più giovane vittima Covid-19 senza sintomi preesistenti

26/03/2020 di Redazione

Chloe Middleton sta diventando un simbolo in Gran Bretagna nel corso di questa emergenza coronavirus. Il Regno Unito ha scelto una policy piuttosto discutibile sulla comunicazione dei dati relativi ai contagi e il premier Boris Johnson ha emesso disposizioni più restrittive (l’italian way, insomma) soltanto nella giornata di lunedì 23 marzo. Per questo la famiglia della giovane Chloe, 21 anni, ha voluto lanciare un appello a tutta la popolazione britannica rendendo nota la vicenda della ragazza. Si presume, infatti, che Chloe Middleton sia la più giovane vittima di coronavirus nel Regno Unito senza sintomi preesistenti all’arrivo della malattia. Il decesso è avvenuto a High Wycombe, nella contea del Buckinghamshire.

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Chloe Middleton, il caso della 21enne che sta sconvolgendo la Gran Bretagna

La mamma Diane Middleton, pubblicando l’immagine della figlia sui social network, ha scritto un messaggio molto accorato, rivolto a tutta la popolazione britannica: «Per favore, pensaci due volte: parlo per esperienza personale, visto che il cosiddetto virus mi ha strappato mia figlia di 21 anni». Anche la zia della ragazza, Emily Mistry, ha voluto condividere un pensiero, lanciando un monito ai suoi connazionali: «La mia bellissima nipotina di 21 anni è deceduta a causa del Covid-19. Non aveva condizioni di salute preoccupanti prima del contagio. La mia famiglia è distrutta oltre ogni immaginazione. Per favore, aderite alle linee guida del governo. Fate la vostra parte: proteggetevi e proteggete gli altri. Il virus non si sta diffondendo, sono le persone che stanno diffondendo il virus».

In Gran Bretagna, recentemente, era morto anche un paziente di 18 anni che era stato contagiato dal coronavirus. Tuttavia, il suo quadro clinico preesistente era già complesso. Chloe Middleton, invece, prima del virus non aveva altre malattie. Una questione che deve far riflettere, soprattutto per chi – ultimamente – si sta aggrappando a fredde statistiche, riguardanti età media molto alta dei decessi (intorno agli 80 anni) e la scarsa incidenza sulla popolazione più giovane.

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