L’arrivo di ChatGPT su iPhone che ha fatto infuriare Musk
Il chatbot di OpenAI avrà un ruolo marginale all'interno di iOS 18, ma il fondatore di Tesla ha annunciato il ban dei dispositivi Apple dalle sue aziende
15/06/2024 di Redazione Giornalettismo
Alla fine, il corteggiamento tra OpenAI e Apple è andato a buon fine. Il matrimonio è stato ufficializzato nel corso dell’apertura dell’edizione del 20204 della WWDC e la luna di miele (lato utente) inizierà nel prossimo autunno, con il rilascio dell’aggiornamento iOS 18 (e degli altri per iPad e Mac). Dunque, dopo una trattativa durata mesi, entro la fine dell’anno alcune funzioni di ChatGPT saranno disponibili anche su iPhone. Una svolta che arriva insieme a moltissime altre novità provenienti da Cupertino. Prima tra tutte la Apple Intelligence, l’intelligenza artificiale combinata che – per la prima volta in modo invasivo – sarà messa a disposizione sui dispositivi. All’inizio, però, non sarà possibile utilizzare questi strumenti e funzioni in italiano. La versione che sarà rilasciata sarà una “beta” (ma aperta a tutti) che funzionerà solamente se il dispositivo sarà impostato in lingua “inglese americano”.
ChatGPT su iPhone e la rabbia di Elon Musk
E Siri, che sembrava esser arrivato in fase di pre-pensionamento, riprenderà vigore diventando la vera e propria porta d’accesso all’integrazione con ChatGPT. Attenzione, però: il chatbot sviluppato dall’azienda di Sam Altman avrà un ruolo marginale. Funzioni piuttosto ristrette e non troppo invasive. Anche per quel che riguarda la protezione dei dati personali degli utenti che saranno archiviati sul dispositivo, nel caso di richieste che prevedono l’elaborazione di un quantitativo di dati con molto più effort, Apple metterà a disposizione su server esterni il cosiddetto Private Cloud Compute.
Ma la scelta di Apple di aprire la porta a OpenAI ha provocato malumore – per usare un eufemismo – in Elon Musk: il proprietario di X ha annunciato il divieto di utilizzo di iPhone e Mac all’interno delle sue aziende per questioni di sicurezza. Si tratta di un riflesso delle polemiche, più o meno recenti, a distanza con Sam Altman per quel che riguarda la sicurezza dell’AI dell’azienda di San Francisco.
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