C’è stato un attacco informatico contro Synlab

La comunicazione ufficiale è avvenuta tramite Facebook. Al momento, l'azienda che opera nella sanità fa sapere che è in piedi una taskforce per risolvere il problema

19/04/2024 di Gianmichele Laino

Un altro attacco hacker a una società che si occupa di sanità (anche) in Italia. Synlab è stata presa di mira da un attacco informatico che ha reso inaccessibili le sue strutture (digitali, ovviamente, ma anche fisiche, come mezzo di contrasto individuato dall’azienda nella sua strategia) già dalla mattinata del 18 aprile. La contezza dell’attacco hacker si è avuta nel pomeriggio, quando l’azienda ha deciso di divulgare l’informazione attraverso la sua pagina italiana di Facebook.

LEGGI ANCHE > Il grande peso degli attacchi hacker ransomware ad ASL e ospedali

Synlab, l’attacco all’azienda privata della sanità

In un primo momento, Synlab aveva parlato di semplici problemi tecnici. Si tratta, ormai, di una prassi consolidata – purtroppo – seguita da aziende e istituzioni che subiscono attacchi hacker. L’ammissione della reale portata del problema avviene soltanto in un momento successivo, quando diventa impossibile negare l’evidenza. E Synlab, a un certo punto, ha ritenuto opportuno dare notizia di quanto stava effettivamente accadendo sulla propria pagina Facebook.

L’azienda ha specificato: «L’azienda ha prontamente istituito una task force, costituita da professionisti interni ed esterni, ed è al lavoro per mitigare gli impatti e ripristinare quanto prima i propri sistemi, in collaborazione con le autorità competenti. Purtroppo, a causa dell’attuale situazione, informiamo i nostri Clienti e Pazienti che restano sospese, fino a nuova comunicazione, tutte le attività presso i punti prelievo, i medical center e i laboratori in Italia, incluso il download e il ritiro dei referti. SYNLAB si scusa per i disagi che stanno derivando dalla situazione sopra descritta e informa che non è in grado attualmente di stabilire quando l’operatività potrà essere ripristinata». Inoltre, la chiusura della comunicazione è quella di continuare a informare i propri pazienti attraverso i social network. In realtà, in questi casi, la prassi impone la necessità di effettuare tutte le comunicazioni, in via ufficiale e attraverso l’apposita piattaforma messa a disposizione, al Garante della Privacy, con relative informazioni personalizzate per tutti i titolari dei dati personali che si trovano a rischio in questo momento.

Da verificare, ad oggi, la natura dell’attacco. Al momento, non ci sono rivendicazioni che portano a pensare a un ransomware. Ma non è escluso che, nelle prossime ore, ci possano essere delle novità da questo punto di vista.

Share this article