Anche Burioni interviene sulla bufala del “fenomeno ADE”: «Ignoranza di chi la diffonde»

Anche il medico del San Raffaele che fa divulgazione sui social network parla della catena WhatsApp

14/03/2021 di Gianmichele Laino

La schermata è arrivata anche a Roberto Burioni. Questa mattina vi abbiamo parlato della catena-bufala su WhatsApp che mette in correlazione i vaccini anti coronavirus, il cosiddetto fenomeno ADE e le morti per infarto e per trombosi successive alla vaccinazione. Vi avevamo già spiegato di come queste informazioni fossero assolutamente fuori luogo, un ulteriore tentativo per gettare discredito sulla campagna vaccinale contro il coronavirus, unico modo per poter sconfiggere la pandemia mondiale.

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Burioni e fenomeno ADE: «Mostra l’ignoranza di chi la diffonde»

Come al solito, il medico del San Raffaele non le manda a dire:

Tra l’altro, la versione della bufala che è arrivata a Burioni (e che presenta, nel primo rigo, addirittura una emoticon con una faccina sorridente) è ancora diversa rispetto a quella che avevamo analizzato questa mattina che, invece, si presentava ancor più articolata e che indicava anche la fonte dell’affermazione stessa. Una fonte che, come vi avevamo anticipato, aveva già preso le distanze dal testo che stava circolando sui social network e nelle app di messaggistica istantanea.

Oggi, tra le altre cose, il portale di fact-checking Bufale.net ha riportato non soltanto il commento pubblico con cui il cardiologo Fabrizio Salvucci aveva fatto una dichiarazione sulla pagina Facebook del sito, ma anche la sua risposta esclusiva:

«Non ho scritto, né diffuso, né firmato quel messaggio. In un primo tempo pensavo fosse la trascrizione di un mio video, ma non avevo letto bene. Questo è un messaggio terroristico sui vaccini probabilmente sviluppato da un gruppo fondamentalista no vax. Ho chiesto a polizia e avvocati, ma mi dicono che è impossibile risalire alla fonte».

Dunque, accertato il fatto che risalire alla fonte potrebbe essere problematico, non resta da aggiungere l’invito – rivolto anche da Roberto Burioni – a non condividere questo messaggio che contribuisce soltanto a gettare nel panico la popolazione che “si informa sui social” e che punta a screditare ulteriormente la campagna di vaccinazione contro il coronavirus.

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