Brave lancia De-AMP per contrastare AMP di Google perché dannoso per la privacy degli utenti

Brave lancia De-AMP che permetterà al browser di non visualizzare le pagine AMP di Google e, dunque, di arrivare direttamente al sito originale

20/04/2022 di Martina Maria Mancassola

Brave ieri ha annunciato una nuova funzionalità per il suo browser: De-AMP, in grado di portare gli utenti direttamente al sito Web originale. Sul portale online di Google, si legge che AMP: «è un framework di componenti Web che puoi utilizzare per creare facilmente siti Web, storie, e-mail e annunci incentrati sull’utente». In un post sul suo blog online, Brave lancia De AMP affermando che: «ove possibile, De-AMP riscriverà link e URL per impedire agli utenti di visitare del tutto le pagine AMP», aggiungendo che nei casi in cui ciò non sarà possibile, «Brave guarderà mentre le pagine vengono recuperate e reindirizzerà gli utenti lontano dalle pagine AMP prima ancora che la pagina venga visualizzata, impedendo il caricamento e l’esecuzione del codice AMP/Google».

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Brave lancia De AMP perché AMP di Google sarebbe dannoso per la privacy e sicurezza degli utenti

Vi abbiamo già parlato di AMP di Google, programma creato per fare da concorrente agli Instant Article di Facebook e Apple News, e framework HTML «open source» ottimizzato per la navigazione sul web da mobile. Il suo scopo è quello di aiutare le pagine web a caricarsi più rapidamente da smartphone. Bustle e The Verge sono solo alcuni editori online che hanno deciso di abbandonare l’iniziative mobile web di Google favorendo altri mezzi che dovrebbero generare un maggiore traffico e, dunque, più entrate pubblicitarie. Brave, browser open-source multipiattaforma specializzato nella protezione della privacy e basato sul progetto Chromium, è stato realizzato da Brendan Eich, creatore di JavaScript e cofondatore di Mozilla. Il browser è disponibile per Windows, macOS, Linux, Android e iOS. Sul suo blog, Brave annuncia il lancio di De-AMP per eliminare Google e migliorare la privacy: «Brave sta implementando una nuova funzionalità chiamata De-AMP, che consente agli utenti di Brave di ignorare le pagine AMP ospitate da Google e di visitare invece direttamente l’editore del contenuto. AMP danneggia la privacy, la sicurezza e l’esperienza di Internet degli utenti e , altrettanto grave, AMP aiuta Google a monopolizzare e controllare ulteriormente la direzione del Web. Brave proteggerà gli utenti da AMP in diversi modi. Ove possibile, De-AMP riscriverà link e URL per impedire agli utenti di visitare del tutto le pagine AMP. E nei casi in cui ciò non è possibile, Brave guarderà mentre le pagine vengono recuperate e reindirizza gli utenti lontano dalle pagine AMP prima ancora che la pagina venga visualizzata, impedendo il caricamento e l’esecuzione del codice AMP/Google». La nuova funzionalità De-AMP è da ora disponibile nelle versioni Nightly e Beta e verrà abilitata di default nelle prossime versioni 1.38 Desktop e Android, nonché rilasciata su iOS subito dopo.

Brave lancia De-AMP come una funzionalità per tutelare la privacy e la sicurezza e non ha timore di sbilanciarsi nei confronti di Google: «in pratica, AMP è dannoso per gli utenti e per il Web in generale», si legge nel post sul blog di Brave, aggiungendo che AMP – spesso più lento delle normali pagine Web -, offrirebbe alla piattaforma Google una conoscenza ancora maggiore delle abitudini di navigazione degli utenti, riuscendo a confondere questi ultimi. Ma Brave non si ferma qui, perché avverte che la prossima versione di AMP sarà anche peggio. AMP, quindi, secondo Brave, sarebbe dannoso per la privacy e la sicurezza degli utenti, ma non solo, perché promuoverebbe la monopolizzazione del web e, altresì, sarebbe dannoso per le prestazioni e l’usabilità. Tuttavia, Chrome continua a dominare, mentre Brave detiene solo una piccola parte del mercato dei browser. Quindi, è difficile pensare che AMP morirà ora e non quando Google deciderà di sbarazzarsene.

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