La botnet russa che permette di fare disinformazione facilmente e su «scala massiccia»

Inquinare il dibattito pubblico che prende piede a partire dai social (e le relative informazioni) è facilissimo con una botnet disinformazione russa

21/05/2022 di Ilaria Roncone

Esiste una botnet disinformazione russa che permette di manipolare le tendenze sulle piattaforme social in «scala massiccia»: questo il risultato di un report della società di cybersecurity Nisos. Oltre a spiegare come, l’agenzia specifica anche il nome dell’azienda in grado di fornire a chiunque lo richieda una tecnologia di tale portata: si tratta della 0day Techonologies, con sede a Mosca.

La suite personalizzabile legata a una rete malevola permetterebbe di diffondere disinformazione in maniera rapidissima e massiva e sarebbe il frutto del lavoro di un’azienda che ha già lavorato, in passato, con il Servizio di sicurezza federale (una delle principali agenzie di intelligence russe).

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La mega botnet disinformazione russa

Il rapporto è stato fatto basandosi su una serie di materiali presi all’appaltatore e resi pubblici dal gruppo di hacktivisti Digital Revolution a marzo 2020. Le botnet sono particolarmente pericolose perché utilizzate dai cyber criminali per sferrare attacchi informatici, fare crypto-mining, inviare mail corrotte e altro ancora con il preciso scopo di infettare i dispositivi altrui.

Il nome in codice della botnet in questione, come ricostruisce Gizmondo, è Fronton (Фронтон in russo) che è in grado di generare una enorme quantità di falsi profili andando a distribuire contenuto falsi e disinformazione sulle maggiori piattaforme. L’utente che se ne serve ha la possibilità di «formulare e distribuire in massa eventi di tendenza sui social media». La suite che permette di fare questo (SANA) sarebbe anche in grado di creare – secondo quanto si legge nel rapporto – quelli che vengono definiti newsbreaks, ovvero massicci sforzi coordinati per generare «rumore informativo» relativamente a un’azienda o a una tematica.

I profili creati da SANA avranno non solo un account personale sui social ma anche una mail e un numero di telefono (cosa che, ovviamente, li rende più difficilmente individuabili dalle tecnologie addette a smascherare i bot sui social). In che modo una rete del genere può influenzare l’informazione? Viene fornito un esempio concreto: nell’estate del 2018 alcuni profilo fake avevano criticato un grande scoiattolo in legno che era stato realizzato in Kazakistan. Il rumore è stato tale da destare l’attenzione di BBC, che ha pubblicato un articolo in merito allo shitstorm sulla statua.

Nel momento in cui è emerso che quasi il 20% degli account Twitter sarebbe falso – ragion per cui Musk ha fermato l’acquisizione – rintracciare realtà del genere e portare alla luce il lavoro che fanno è fondamentale per ripulire l’ambiente ormai massicciamente inquinato dell’informazione fatta tramite social.

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