Bolsonaro parla della stampa come di un problema, ma la scorta ha aggredito i giornalisti

È successo proprio nel corso del G20 di Roma, durante la passeggiata domenicale del presidente brasiliano

01/11/2021 di Redazione

Jair Bolsonaro, durante questo G20 a Roma che gli ha dato la possibilità di essere presente in una vetrina internazionale, ha più volte fatto battute sul ruolo dei media nel Paese. Sono state intercettate, infatti, alcune sue battute con alcuni dei leader della terra, in cui dà la colpa alla stampa per il trambusto mediatico presente in Brasile, soprattutto intorno al suo ruolo nella gestione della pandemia, con una commissione del senato locale che ha stilato una relazione che, a breve, verrà trasmessa a diverse corti di giustizia, da quella ordinaria fino alla Corte Penale internazionale de L’Aja. Stando però al comportamento delle persone che lo circondano documentato ieri pomeriggio a Roma, il problema non sembra affatto essere della stampa: un giornalista di Universo online, Jamil Chade (corrispondente dall’Europa), ha denunciato di essere stato strattonato da un uomo della scorta del presidente brasiliano.

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Bolsonaro a Roma, alcuni giornalisti aggrediti dalla scorta

Il giornalista ha denunciato l’episodio che si è verificato intorno a Piazza Navona. A quanto pare, sarebbe stato coinvolto anche un altro collega giornalista, dell’emittente Globo tv (Leonardo Monteiro, che sta valutando – insieme alla sua emittente – il da farsi). Mentre il presidente stava passeggiando nei dintorni di piazza Navona e i suoi sostenitori si stavano facendo anche delle foto con lui, un uomo della scorta di Bolsonaro si è avvicinato a Jamil Chade, gli ha strappato il cellulare e lo ha buttato a terra. Nella fattispecie, Chade ha parlato esplicitamente di «violenza della polizia italiana e brasiliana».

Nella tarda serata di ieri, poi, il giornalista ha presentato denuncia ai Carabinieri di Roma: «Denuncia fatta ora a Roma per l’aggressione che abbiamo subito nel pieno del nostro lavoro di copertura delle notizie che riguardano il presidente. In 21 anni come corrispondente, ho attraversato 70 paesi e incontrato diversi presidenti. Ma la violenza al vertice è stata la prima volta. Silenzio rivelatore da parte di Itamaraty e Presidenza. Non vinceranno. Mai».

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