La bufala del tweet della Boldrini che si dispiace per l’uscita della Francia dall’europeo

Tornano nuovamente le bufale sull'ex presidente della Camera, questa volta in ottica anti ddl Zan

30/06/2021 di Gianmichele Laino

Non c’è proprio niente da fare. Dopo i cinque anni in cui è stata presidente della Camera (che hanno coinciso con una delle più feroci campagne mediatiche arricchite da bufale e da false informazioni), Laura Boldrini torna a essere oggetto di bufale. Ed è così che da questa mattina circola un falso tweet in cui la deputata del Partito Democratico si direbbe dispiaciuta dell’uscita della Francia dall’europeo, dal momento che si tratta di una nazione che combatte contro l’omolesbobitransfobia, misoginia e abilismo. Il testo è inequivocabilmente falso, e lo si evince – oltre che dal fatto che non è mai comparso nella timeline twitter dell’ex presidente della Camera – anche dal nickname non corrispondente utilizzato nel tweet. Quello ufficiale di Laura Boldrini sul social network dei cinguettii, infatti, è @lauraboldrini, mentre nello screenshot fasullo che sta circolando si legge @laurabo.

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Laura Boldrini sulla Francia, il tweet bufala che si sta diffondendo a macchia d’olio

Il testo del falso tweet è il seguente:

«Con la sconfitta della #francia, esce una squadra di chi chiede uguaglianza e diritti, di una nazione che lotta contro l’#omolesbobitransfobia, la misoginia e l’abilismo.
Gli stessi diritti che nel nome di #kirlianmbappe e #Kante, vogliamo portare subito in aula con il #ddlZan».

Il tweet è sconclusionato dal punto di vista grammaticale e presenta anche errori negli hashtag ufficiali. Ma questo non ha impedito agli utenti di Twitter di riversare la solita valanga di odio nei confronti dell’ex presidente della Camera. L’hashtag #Boldrini è rapidamente entrato in tendenza e sono stati tantissimi gli account che hanno ripreso acriticamente questo screenshot per attaccarla nella maniera più becera.

Laura Boldrini, pur battendosi sempre per il ddl Zan e la sua approvazione anche al Senato dopo il primo passaggio positivo alla Camera, non ha mai realizzato un tweet di questo tipo, non ha mai parlato della sconfitta della Francia all’Europeo con uno sguardo sui diritti LGBT, non ha mai parlato in questi termini di Mbappé (uno dei nomi che, non a caso, circola di più in queste ore sui social per le polemiche da cui è stato travolto per l’errore dal dischetto nella partita decisiva contro la Svizzera) o di Kanté. Eppure, fare un tweet di odio è molto più rapido – a quanto pare – che effettuare una pur rapidissima verifica. Il problema dei social network e di gran parte dei loro utenti.

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