La sobrietà de il Giornale che ipotizza di migranti che usano le donne incinte per essere soccorsi in mare

Un titolo che allude a un piano di pessimo gusto dei migranti per invaderci meglio

23/02/2021 di Ilaria Roncone

«Il “trucco” con le donne incinte: ecco la nuova arma dei migranti»: questo il sobrissimo titolo Il Giornale per commentare l’aumento degli sbarchi nell’ultimo periodo. In particolare sono centinaia le persone che, nell’ultimo fine settimana, sono state soccorse in mare aperto e portate a Lampedusa. Solo ieri un mercantile con 232 migranti a bordo è stato soccorso, finendo per attraccare a Porto Empedocle. Tra di loro c’era anche una persona morta durante il naufragio. A Lampedusa la situazione è la stessa, con molti migranti in arrivo e alcune navi che si prendono carico dei migranti attualmente ospiti dell’hotspot. Una situazione non facile, insomma, che non ha certo bisogno di certo titoli del genere, che alludono a chissà quale piano malvagio.

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L’allusivo titolo Il Giornale sui migranti

Tra fake news sulla Boldrini e titoli falsi anche sugli asteroidi, Il Giornale non può certo farsi mancare la speculazione sui migranti che, per farsi soccorrere dall’Italia, scelgono di portare a bordo donne in stato avanzato di gravidanza così da approdare più facilmente nel nostro paese. «In diverse occasioni sono state soccorse anche donne in stato di gravidanza», afferma Il Giornale citando un dato di fatto riportato da altre testate, salvo poi aggiungere: «nuova “arma” usata dai trafficanti dall’altra parte del Mediterraneo». Tutto parta da un pezzo di Libero nel quale si racconta la storia di Fatima, neonata venuta al mondo a bordo del barcone e che – insieme alla sua mamma – sta bene.

Le prove di questo “trucco” dei migranti con le donne incinte?

Un’affermazione grave da fare e che deve essere sostenuta da prove, come quando si fa del buon giornalismo. La tesi è la seguente: «La loro storia però rappresenta l’ennesima testimonianza sulle strategie senza scrupoli dei trafficanti di esseri umani. Dall’altra parte del Mediterraneo, donne e bambini vengono usati per aumentare il macabro business sui migranti». Le prove a sostegno della tesi? Nessuna, solamente l’ipotesi di chi scrive e fa ragionamenti come questi:

Non si spiegherebbe altrimenti secondo quale criterio donne in un avanzato stato gravidanza vengono imbarcate. La loro presenza a bordo di gommoni in cui le condizioni di salute potrebbero repentinamente peggiorare, serve per richiamare maggiore celerità nei soccorsi. E magari creare emozione nell’opinione pubblica

O ancora:

Spesso le operazioni di salvataggio o di sbarco dei migranti sono sollecitate proprio per la presenza di soggetti molto deboli nei barconi oppure all’interno della navi Ong. In questa maniera, i trafficanti in Libia o in Tunisia possono contare su una maggiore attenzione riservata a quanto avviene nel Mediterraneo centrale e mandare quanti più barconi possibili verso l’Italia

Salvo poi concludere parlando del «forte sospetto che in questa fase di repentina ripresa degli sbarchi, molti trafficanti stiano usando donne incinta e bambini piccoli per aumentare i loro guadagni». Il forte sospetto, sì. Diciamo che un titolo come quello scelto per il pezzo in questione dovrebbe basarsi su qualcosa di più forte di un sospetto e, seppure fosse la verità, sarebbe comunque di pessimo gusto.

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