Il profilo della consigliera su Facebook: i migranti «scrivono alla Boldrini per chiederle quanto vuole»
01/10/2019 di Gianmichele Laino
C’è uno screenshot che sta circolando molto in queste ultime ore. Si fa risalire a una consigliera comunale di Monticiano, paese di 1500 abitanti in provincia di Siena. Si tratta di un commento a una fotografia di alcuni migranti con un telefono cellulare in mano. La frase riportata è molto grave e risponde alla domanda ‘che ci faranno mai con questi telefoni?’: «scrivono alla Boldrini di merda – si legge nel post – per chiederle quanto vuole….».
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«Boldrini quanto vuole», il commento della consigliera comunale
Il testo in questione è stato oggetto anche di una discussione in consiglio comunale nella giornata di ieri. Sui social network, lo screenshot sta diventando virale ed è stato postato anche dalla giornalista e opinionista del Fatto Quotidiano Selvaggia Lucarelli. Si tratta di uno dei tanti post che sono stati diffusi sui social network, nel corso degli ultimi anni, contro l’ex presidente della Camera Laura Boldrini. L’argomento è tornato recentemente d’attualità grazie alla pubblicazione del libro di Flavio Alivernini La grande nemica, scritto proprio per ricordare la gogna social che si è scatenata contro la deputata, sin dai tempi in cui rivestiva il ruolo di terza carica dello Stato.
Le parole del sindaco di Monticiano
Giornalettismo ha contattato il sindaco del comune in provincia di Siena, Maurizio Colozza, eletto con la lista civica Uniti per il rinnovamento, di cui la consigliera fa parte. «È stata fatta un’operazione illegale – ha affermato -. Innanzitutto, quel messaggio potrebbe non essere stato scritto dalla consigliera in questione, ma da qualcuno che ha avuto modo di entrare nel suo account. In secondo luogo, si trattava di un messaggio privato, che qualcuno ha carpito illegalmente, come furto di corrispondenza, con uno screenshot».
Abbiamo fatto notare, tuttavia, che il commento è stato inserito su una piattaforma pubblica come Facebook e che, in passato, casi del genere (si pensi all’episodio del primo cittadino di Pontinvrea, condannato per diffamazione) sono stati denunciati dalla stessa deputata Boldrini, ma il sindaco ha rimarcato come la natura della presunta conversazione sia stata di carattere privato. «Inoltre – ha aggiunto -, pubblicando le generalità della consigliera, le sue foto e addirittura il suo curriculum vitae, si è scatenata una vera e propria gogna mediatica contro di lei: sia qui in paese, sia sui social network».
Impossibile non notare che, proprio su Facebook, stia circolando un’immagine presa dal profilo della donna (che è impostato sulla modalità ‘visibilità limitata’, almeno nel momento in cui viene scritto questo articolo) che, a sua volta, è vittima di insulti.