Augurò «una pallottola» a Laura Boldrini. Ora si pente e si dedicherà alle persone in difficoltà

01/07/2019 di Enzo Boldi

Errare è umano, perseverare è diabolico. Chiedere scusa, invece, è un atto di consapevolezza e coraggio. Specialmente se fatto pubblicamente. È la storia di Marco Capasso, un uomo che due anni fa scrisse un commento su Facebook contro Laura Boldrini. Non si trattava solo di un insulto, ma addirittura di una malcelata minacciata nascosta dietro un oscuro auspicio nei confronti dell’ex presidente della Camera. Ora, però, l’uomo ha chiesto scusa sui social, spiegando i motivi “sociali” che lo avevano spinto a utilizzare in quella maniera quelle parole e spiegando i suoi progetti futuri dopo la consapevolezza per quanto accaduto. Almeno un capitolo della saga insulti Boldrini si è concluso in modo positivo e con la consapevolezza di aver sbagliato.

«Mi sa tanto che ha bisogno di una bella pallottola…», aveva commentato due anni fa Marco Capasso sui social. Parole al vetriolo che erano che andavano oltre ai meri insulti che, purtroppo, siamo abituati a leggere quotidianamente sul web. Ma perché aveva riversato tutto quell’odio dalla tastiera del suo pc contro l’ex presidente della Camera? Lo ha spiegato lui stesso attraverso un breve post di scuse pubblicato sulla sua pagina Facebook.

Insulti Boldrini, un uomo si pente e chiede scusa

«Era in verità un periodo della mia vita non positivo essendo assai deluso dalla realtà che mi circondava. Ed ho usato la rete in maniera sbagliata». Il mondo che lo circondava lo aveva portato a scaricare le sue frustrazioni dando il via libera alle sue dita sulla tastiera e a commentare così. Ora, però, le scuse e la sua nuova missione: «Per tentare di riparare, seppur parzialmente, alla volgarità che ho usato nei suoi confronti sono pronto a prestare servizio presso una associazione che si occupa dei diritti dei più deboli».

Insulti Boldrini e non solo. Quella minaccia portò anche a un confronto tra le parti: l’uomo, dopo essersi reso conto di aver fatto e scritto un qualcosa di sbagliato, ha chiesto scusa ed è stato pattuito un risarcimento la cui destinazione è stata svelata dalla stessa deputata ed ex presidente della Camera.

Il risarcimento destinato a progetti di educazione civica digitale

Come scritto da Laura Boldrini su Facebook, il risarcimento pattuito tra le parti sarà destinato ai progetti per l’educazione civica digitale, uno dei temi tanto cari e da sempre sostenuti dall’ex presidente della Camera. L’idea è quella di convincere i giovani ad avere un atteggiamento responsabili per le parole che si usano sui social, cercando di mettere in risalto un linguaggio più consono e meno violento. Si possono, infatti, esprimere le proprie idee senza bisogno di ricorrere all’insulto.

(foto di copertina: Matteo Nardone/Pacific Press via ZUMA Wire)

Share this article