Una foto su Facebook chiude definitivamente le bufale social su quanto (non) accaduto a Gubbio

Narrazioni impazzite, amplificate dalle classiche catene di Sant'Antonio su Whatsapp. Ma è arrivato il momento, un'altra volta, di mettere la parola fine

24/10/2022 di Enzo Boldi

Una storia che non esiste, ma che è entrata a far parte della classica vulgata popolare attraverso la condivisione impazzita di narrazioni fatte di audio e racconti su Whatsapp. Già nei giorni scorsi, quando moltissimi utenti social avevano iniziato a parlare e ricamare attorno a una presunta storia avvenuta a Gubbio (qui l’approfondimento) e alcune testate online avevano riportato quella che, alla fine, si è rivelata una non notizia, avevamo dato dei contorni molto diversi a quella storia su una presunta intossicazione alimentare di un’intera comitiva dopo aver consumato del tonno crudo appena pescato. E ora, dopo la smentita ufficiale, la parola fine arriva direttamente da una foto condivisa dal ristorante “etichettato” (senza motivo) come responsabile. E lo scatto immortala il proprietario del locale al fianco di quello che è diventato, nella narrazione social, una sorta di mito: Biscotto.

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La fotografia è stata pubblicata nel tardo pomeriggio di sabato, anche per certificare le ottime condizioni di salute del protagonista – a sua insaputa – di questa vicenda deflagrata attraverso una serie di audio sulle principali app di messaggistica istantanea.

«Dato che lo chiedete in tanti , Biscotto sta benissimo , dopo il pranzo di oggi la foto. A sinistra Biscotto, a destra Massimiliano, il gestore del ristorante».

Biscotto, il protagonista a sua insaputa della storia di Gubbio

Dunque, ora Biscotto ha anche un volto. Non è più un’entità sconosciuta data in pasto – a sua insaputa – ai social e a tutte le speculazioni che ne sono state fatte. E questa foto, dopo tutte le spiegazioni che abbiamo dato la scorsa settimana per spegnere sul nascere un’assurda polemica figlia di una narrazione completamente fuorviante, vuole mettere la parola fine a una vicenda che ha sicuramente divertito gli utenti social, ma ha anche tirato in ballo locali (come il ristorante Federico da Montefeltro) che non avevano nulla a che fare con una storia che non è mai esistita.

(foto: da pagina Facebook)

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