Il ristorante di Gubbio aveva smentito le notizie false già qualche giorno fa

Il ristorante di Gubbio dice di aver subito un danno di immagine dopo la circolazione di notizie false e diffamatorie sui social

21/10/2022 di Giordana Battisti

In un articolo pubblicato oggi abbiamo chiarito tutti gli elementi poco chiari riguardanti la vicenda di Gubbio, dopo aver fatto le opportune verifiche. La notizia sarebbe quella di malori diffusi in seguito a una cena collegata a una associazione di pesca sportiva, causata dal pesce crudo. Dopo la diffusione di alcuni audio tramite WhatsApp e Telegram, la notizia è stata commentata dagli utenti dei social che hanno pubblicato foto decontestualizzate e fatto ironia su quanto si pensava fosse accaduto. La notizia è stata ripresa anche da alcuni giornali nazionali e stamattina “Gubbio” era anche in tendenza su Twitter, segno di quanto l’argomento fosse virale sui social.

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Vero o falso? La risposta sulla vicenda di Gubbio era in un post Facebook pubblicato qualche giorno fa


Questa vicenda ha coinvolto anche un ristorante di Gubbio, colpevole – secondo la versione degli audio diffusi su WhatsApp e Telegram e condivisa sui social – di aver servito del cibo che ha provocato un’intossicazione alimentare. In realtà non è così e il ristorante in questione aveva smentito la notizia in un post pubblicato su Facebook il 15 ottobre scorso, quando questo materiale falso ha cominciato a essere diffuso sui social. «Corrisponde a verità che il giorno del pranzo sia intervenuto, presso il ristorante, personale medico del 118, tuttavia, tale intervento si è reso necessario per problemi personali di salute che hanno afflitto due avventori, ma che nulla hanno a che vedere, in alcun modo, con la qualità e/o tipologia del cibo somministrato presso il ristorante, con la preparazione dello stesso o con i metodi di cottura utilizzati, come a qualcuno piacerebbe far credere», si legge nel post. La direzione del ristorante aveva chiesto di interrompere la divulgazione di «notizie false e diffamatorie» che stavano arrecando un danno all’immagine del ristorante non solo tra i cittadini di Gubbio ma «ben oltre i confini della città».

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