Berlusconi spiega «l’equivoco» di Forza Italia e Segre: «Mia madre incinta salvò una donna ebrea»

01/11/2019 di Redazione

Il razzismo non alberga in Forza Italia. Così Silvio Berlusconi risponde, con una lettera pubblicata su Il Giornale, alle accuse piovute nei giorni scorsi, dopo che il suo partito si è astenuto sull’istituzione della commissione contro l’antisemitismo e l’odio razziale in Senato e dopo che i suoi rappresentanti non si sono alzati in piedi ad applaudire Liliana Segre.

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Silvio Berlusconi spiega l’equivoco sulla commissione Segre

Il Cavaliere ha motivato l’astensione con alcuni aspetti della norma che non sarebbero stati, a suo dire, corretti nei confronti della manifestazione del libero pensiero e che Forza Italia aveva presentato una propria mozione, perché favorevole all’istituzione di una commissione straordinaria per il contrasto ai fenomeni di intolleranza.

«Alla senatrice Segre ho espresso e voglio ribadire la mia stima – ha detto Silvio Berlusconi -, la drastica condanna per le ignobili aggressioni di cui è stata oggetto e il mio commosso omaggio alla straordinaria testimonianza storica e umana di cui è portatrice». Inoltre, Berlusconi ha ribadito che il suo è stato il governo più vicino a Israele nella storia repubblicana e che fu proprio Forza Italia a proporre l’ingresso del Paese all’interno dell’Unione Europea.

Silvio Berlusconi e la personale storia di vicinanza al popolo ebraico

Inoltre, Berlusconi ha rivelato un aneddoto che, stando alle sue parole, dovrebbe dimostrare più di ogni altra cosa l’adesione ai principi dell’antifascismo e la sua netta presa di distanza nei confronti di comportamenti antisemiti: «Mio padre è stato esule in Svizzera per non finire nelle mani dei nazifascisti – ha scritto Berlusconi -, mentre mia madre, incinta, rischiò la vita per sottrarre a un soldato nazista una donna ebrea destinata ai campi di sterminio».

Ma all’interno di Forza Italia continuano le polemiche. Capofila di questo dissenso è stata Mara Carfagna, che per prima ha parlato di un errore evidente riferendosi all’astensione del partito sulla commissione Segre. Adesso, tanti colleghi – compresi quelli all’interno dello stato maggiore, partendo proprio da Silvio Berlusconi e Antonio Tajani – hanno fatto marcia indietro, spiegando la natura dell’equivoco. La sensazione, tuttavia, è che all’interno di Forza Italia il mancato voto alla commissione Segre non abbia fatto altro che acuire i contrasti e i dissidi interni.

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