No, Palombelli. Non è «lecito domandarsi» se gli uomini che commettono femminicidi erano esasperati dalle donne

Le parole della giornalista, durante una puntata di Forum e le polemiche che sono seguite

17/09/2021 di Gianmichele Laino

«Come sapete, negli ultimi sette giorni sono state uccise sette donne, presumibilmente da sette uomini. Questo per dire solo nell’ultima settimana. E allora a volte è lecito domandarsi: questi uomini erano completamente fuori di testa e obnubiliati oppure c’è stato un comportamento aggressivo ed esasperante anche dall’altra parte? È una domanda, dobbiamo per forza farcela soprattutto in un contesto come il tribunale». Parole di Barbara Palombelli, nel corso della puntata di ieri di Forum. Una puntata che stava affrontando la storia dei coniugi Rosa e Mario, con la donna che aveva chiesto la separazione dal marito (che era stato assolto) per essere stata sottoposta a violenze in passato. Questa l’introduzione della giornalista e storica conduttrice di Forum.

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Barbara Palombelli e la domanda che lei ritiene “lecita” sull’esasperazione che può condurre al femminicidio

Il tema del femminicidio è sempre stato raccontato male dalla stampa italiana, retaggio di una cultura di inizi Novecento che non è mai stata superata del tutto. E che a volte emerge – più o meno inconsapevolmente – dalle parole di chi, come i giornalisti o i conduttori televisivi – ha delle responsabilità di fronte al pubblico che ascolta quei racconti. Così, sempre più spesso, dopo il femminicidio si assiste anche alla colpevolizzazione della vittima, all’analisi del suo vissuto, quasi a voler cercare una forma di giustificazione per l’autore del delitto.

Ecco, le parole di Barbara Palombelli – che, da giornalista e conduttrice di un programma che simula il contesto di un tribunale, ha proprio queste responsabilità di cui abbiamo parlato – sembrano andare proprio in questa direzione. È lecito domandarsi, dice lei. In realtà, nei delitti, è il contesto giuridico a stabilire delle attenuanti che, di certo, non possono essere banalizzate con parole sull’esasperazione o sull’aggressività. L’omicidio e il femminicidio restano tali, la vittima resta la donna, l’assassino resta un uomo che ha commesso il gesto inaccettabile.

Per questo sarebbe necessario, da parte della stampa, un ragionamento molto più organico e meno schierato quando la vittima di un assassinio è una donna. Anche perché, per quanto Forum voglia simulare le dinamiche di un processo giuridico (che, in quanto tale, può prevedere attenuanti per i delitti), non è un tribunale e i messaggi che devono essere veicolati attraverso la divulgazione devono essere spiegati nella loro interezza e non attraverso suggestioni. Che colpiscono la pancia dello spettatore. E, spesso, gli danno argomenti per affrontare quei temi anche fuori dal soggiorno di casa in cui guardano la trasmissione di Barbara Palombelli.

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