Ballando con le Stelle, intervista alla maestra Anastasia Kuzmina

Ballando con le Stelle è fermo ai box e non sappiamo ancora quando potrà ripartire,  sono quindi fermi anche le maestre e i maestri come Anastasia Kuzmina. Noi di Giornalettismo abbiamo contattato tramite il manager Cristiano De Masi la bravissima ballerina per farci raccontare come ha passato questo lungo periodo di lockdown e per sapere qualcosa in più su quando riprenderà la trasmissione di Rai 1.

Anastasia Kuzmina ci ha subito confermato che era tutto pronto per partire: Avevamo iniziato Ballando con le Stelle, nel senso che ci stavamo già allenando con i nostri vip e io ho conosciuto il mio. Ci allenavamo con un bastone lungo un metro a tenerci lontani, era davvero brutto per chi come me fa balli latino americani in cui il contatto è importante. Stavamo facendo le prove a Roma quando ci hanno fermato, fortunatamente vivo a Roma con i miei genitori da tanti anni e ho passato la quarantena con loro. Sono stata bene, tranquilla e serena. Poi hanno cucinato loro perché io non so neppure rompere un uovo, sarei morta di fame”, ha aggiunto ridendo.

Anastasia però ci ha confermato che in realtà Ballando con le Stelle è una macchina che non si ferma mai: “La cosa bella di lavorare con Milly è che non sei mai in pausa. La trasmissione non sappiamo ancora quando partirà, non c’è nulla di confermato per cui non voglio sparare delle date. Proprio per questo però ci stiamo tenendo in contatto con i nostri vip e facendo un grande lavoro sui social. A me manca tanto ballare, se mi proponessero di farlo anche con 40 gradi ad agosto lo farei, la cosa importante secondo me è farlo senza l’obbligo di distanziarci ad un metro”.

Anastasia Kuzmina denuncia: “Le scuole di danza sono state le meno considerate”

Anastasia Kuzmina insieme al suo manager Cristiano De Masi

Le scuole di danza poi non sono state molto considerate dal governo in questa emergenza coronavirus: “La maggior parte delle mamme non se la sente di mandare le bambine a lezione, neppure in gruppi di quattro persone ben distanziate. Loro hanno paura, ma anche gli adulti che ballano per hobby non vogliono più farlo. Quello che so è che le scuole di ballo sono state le meno considerate e questo, aggiunto alla paura, non sta aiutando. Io sto continuando ad insegnare in video lezione su zoom, volevo provare ad organizzare una lezioncina al parco ma così è difficile. Speriamo di poter ripartire presto”.

 

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