Non è tutto Avigan quello che luccica: il filmato dal Giappone e il parere degli esperti | VIDEO

22/03/2020 di Enzo Boldi

Nelle ultime ore sta girando molto sui social il video di un ragazzo italiano, laureato in farmacia, che dalle strade del Giappone parla della situazione Coronavirus nel Sol Levante. Cris Ares (questo il suo nome su Facebook, all’anagrafe Cristiano Aresu) spiega che la situazione è in netto miglioramento. Il motivo? Il giovane parla dell’Avigan, un farmaco utilizzato per curare l’influenza e sostiene che sia molto efficace anche contro l’affezione da Covid-19. Secondo lui si tratta di una soluzione che vuole essere tenuta sottotraccia. Ma gli esperti dicono che non è proprio così.

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Critiano Aresu sostiene che il Giappone si sia liberato delle mascherine proprio dopo aver scoperto l’efficacia dell’Avigan. In sintesi: se un farmaco così banale è in grado di curare il Coronavirus (parla di un’efficacia sul 90% dei casi), si può tranquillamente recuperare lo scorrere naturale della propria esistenza, senza più strette e limitazioni. Insomma, un percorso che ricorda molto quel che, nei giorni scorsi, è arrivato dalla Russia con il video dall’aeroporto in cui si parlava dell’Arbidol.

Avigan, tutti i dubbi sulla presunta cura contro il Coronavirus

Come riporta NextQuotidiano, però, la situazione in Giappone non sembra essere così rosea. Perché se è vero che in questo momento si è registrata una flessione del numero dei contagi, entro la prossima settimana è atteso – e lo dicono fonti dell’agenzia Kyodo – una nuova risalita di questo dato per via dei ritardi nelle comunicazione dei nuovi infettati che provengono da alcune isole dell’arcipelago giapponese. Insomma, le autorità sanitarie, a breve, rivedranno le stime nei prossimi giorni. E lo faranno al rialzo.

Burioni, il FT e le critiche a queste ‘scoperte’

La situazione non sembra essere così positiva. Ovviamente, occorre sottolinearlo, il numero dei decessi nel Sol Levante si è ridotto ed è di gran lunga inferiore a quel che sta accadendo in Italia. Ma la soluzione potrebbe non essere l’Agavir. Secondo Roberto Burioni, infatti, non ci si può che fidare delle comunicazioni ufficiali, ‘tagliando le gambe’ ai messaggi social, come già accaduto con l’Arbidol.

Il Financial Times, inoltre, sottolinea come l’Avigan potrebbe avere anche effetti collaterali molto gravi. Insomma, la linea è sempre quella della prudenza: il prodotto (così come altri, abbiamo già citato il caso del Tocilizumab in Italia) dovranno essere testati e approvati. Ci sono iter sanitari da seguire, perché la sopravvalutazione di un prodotto medicale può generare problemi ancor più gravi. Insomma, non si può parlare di una bufala, ma quando si parla di salute occorre avere riscontri reali. E non possiamo trarne da noi stessi.

(foto di copertina: da profilo Facebook di Cris Ares)

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