L’autopsia rivela che Luca Sacchi si difese dai colpi di mazza dei killer

Nella colluttazione che ha preceduto lo sparo alla testa, Luca Sacchi tentò di difendersi parandosi il volto con le braccia nel tentativo di schivare alcuni colpi inferti con la mazza da baseball. È quanto emerge dall’inchiesta sull’omicidio del 23 ottobre e in particolare dai risultati dell’autopsia. Sul corpo del giovane sono stati infatti individuati alcuni lividi sulle braccia che sono compatibili con il tentativo del ragazzo di proteggersi il volto dai colpi di mazza. Erano i secondi prima dell’omicidio per il quale sono finiti in carcere due ventenni: Valerio Del Grosso e Paolo Pirino. I fatti risalgono alla notte tra mercoledì e giovedì della scorsa settimana, quando davanti al John Cabot, pub in zona Appio, a Roma, Luca Sacchi fu raggiunto alla testa da un colpo di arma da fuoco sparato da uno dei due killer.

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I pm a lavoro su almeno cinque cellulari

Intanto il pm Nadia Plastina e i carabinieri del Nucleo Investigativo stanno eseguendo accertamenti su almeno cinque cellulari presi dopo la morte del giovane 24enne ucciso con un colpo di pistola alla testa nella zona di Colli Albani. Si cerca in particolare di ricostruire i contatti telefonici prima e dopo tra gli amici di Luca e Anastasia e le persone che avrebbero avuto un ruolo nel presunto scambio di droga-soldi finito poi in tragedia. Oltre a Luca, la fidanzata Anastasiya e due loro amici, quella sera erano presenti altri testimoni, le cui ricostruzioni hanno aggiunto tasselli alla storia: tra di loro, ci sono due giovani che prima dell’aggressione sarebbero stati inviati da Valerio Del Grosso (finito in carcere per l’omicidio insieme a Paolo Pirino) per accertarsi che alcune persone che volevano acquistare droga avessero i soldi. I due ‘inviati’ controllarono lo zaino di Anastasiya per accertarsi che ci fosse denaro sufficiente all’acquisto, e videro «soldi divisi in due mazzette da 20 e 50 euro», si legge negli atti dell’indagine. Quando arrivarono Pirino e Del Grosso invece di portare ‘l’erba’, aggredirono la giovane per rubarle lo zaino. A quel punto intervenne Luca in difesa della ragazza e fu colpito dal proiettile sparato da Del Grosso. Questa la versione fornita dai due emissari di Del Grosso, e negata dagli amici della vittima e da Anastasiya che finora ha raccontato solo di una violenta aggressione durante uno scippo.

La procura dà il via libera ai funerali di Luca Sacchi

È arrivato intanto il via libera della procura di Roma ai funerali di Luca Sacchi, il personal trainer di 24 anni ucciso con un colpo di pistola alla nuca. Al termine dell’autopsia il pm Nadia Plastina ha disposto che nulla osta alla restituzione della salma alla famiglia. A questo punto la famiglia può fissare i funerali, che potrebbero svolgersi la prossima settimana.

[CREDIT PHOTO: FACEBOOK LUCA SACCHI]

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