Tra gli attivisti tailandesi spiati tramite Pegasus c’è anche un diciottenne

Pegasus colpisce per la prima volta anche cittadini tailandesi, attivisti che stavano protestando contro la dittatura militare

19/07/2022 di Ilaria Roncone

Pegasus continua a mietere vittime, stavolta siamo in Thailandia. A fornire le prove è l’osservatorio thailandese per i diritti legali iLaw che ha individuato l’utilizzo dello spyware israeliano per la sorveglianza di manifestanti presenti durante le proteste in piazza del 2020 e 2021 contro il Primo Ministro Prayuth Chan-ocha, affinché fosse destituito. Anche il Citizen Lab di Toronto concorda sul fatto che il sofisticatissimo spyware sia stato utilizzato per il monitoraggio di trenta attivisti pro democrazia violando i loro iPhone.

LEGGI ANCHE >>>  La Spagna punta a riformare i servizi segreti dopo lo scandalo di Pegasus

Attivisti tailandesi spiati con Pegasus, il più giovane ha 18 anni

Tra i dissidenti monitorati che hanno partecipato a manifestazioni pro democrazie c’è anche un diciottenne. Oltre a lui, sono presenti anche nomi noti come l’avvocato-attivista Arnon Nampa, il rapper Dechatorn Bamrungmuang alias Hockhacker, la studentessa Panusaya Sithijirawattanakul, l’attrice Inthira Charoenpura e l’accademica Prajak Kongkirati. I manifestanti sono stati avvisati da Apple che i loro telefoni erano stati infettati, secondo quanto riporta il Washington Post. Pegasus si è dimostrato in grado di decifrare la crittografia di iPhone e di Android.

Le vittime hanno capito di essere state hackerate proprio per via della notifica di Apple. Nello specifico, gli avvisi sono stati inviati a partire da novembre 2021 e – a quel punto – le persone colpite hanno contattato le organizzazioni per i diritti facendo emergere ulteriori vittime. Amnesty Thailandia ha commentato e condannato la vicenda: «Possiamo ora aggiungere ufficialmente la Thailandia alla crescente lista di Paesi in cui le persone che chiedono pacificamente un cambiamento, esprimono un’opinione o discutono le politiche del governo possono innescare una sorveglianza invasiva con un profondo tributo alla libertà di espressione, alla privacy e al senso di sicurezza di un individuo». Amnesty ha chiesto alle autorità locali di avviare un’indagine rapida, approfondita e indipendente.

Share this article
TAGS