L’attacco hacker al Movimento Internazionale della Croce Rossa espone i dati di persone vulnerabili

Per ora nessuna idea di chi ci sia dietro l'attacco hacker Croce Rossa che espone i dati di oltre mezzo milione di soggetti fragili e a rischio

20/01/2022 di Ilaria Roncone

Sicuramente un obiettivo che fa molto poco onore: il Movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa. Stiamo parlando della più grande organizzazione umanitaria del mondo. Sono oltre mezzo milione, precisamente 515 mila, le persone i cui dati sono stati esposti in un attacco hacker Croce Rossa. L’attacco è stato di una portata tale che la sede globale della Croce Rossa si è vista costretta a chiudere i sistemi informatici del programma che riunisce le famiglie separate dal conflitto (Restoring Family Links). Tra le vittime della fuga di dati ci sono persone particolarmente vulnerabili e fuggite da conflitti, sono tra le vittime della fuga dati. La notizia è stata data dal Comitato Internazionale della Croce Rossa stesso tramite un comunicato.

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Attacco hacker Croce Rossa: cosa è successo

«Un sofisticato attacco di cybersicurezza contro i server di computer che ospitano informazioni detenute dal Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) è stato rilevato questa settimana – si legge nel comunicato, fornendo informazioni più precise sulla collocazione temporale del cyber attacco – L’attacco ha compromesso i dati personali e le informazioni riservate su più di 515.000 persone altamente vulnerabili, comprese quelle separate dalle loro famiglie a causa di conflitti, migrazioni e disastri, le persone scomparse e le loro famiglie, e le persone in detenzione».

Come riferisce il Guardian e come si legge su altri quotidiani internazionali, per ora chi sia l’autore di un attacco a un simile obiettivo non è dato saperlo. Al quartier generale di Ginevra non sono arrivare indicazioni in merito. Come sono entrati gli hacker nel sistema? Prendendo di mira una società esterna in Svizzera, una di quelle di cui il CICR utilizza i servizi per memorizzare dati.

La preoccupazione per le persone da proteggere

Considerata la tipologia di situazione delle persone da proteggere, la «preoccupazione più pressante» per la Croce Rossa – attualmente – è «il rischio potenziale che deriva da questa violazione per le persone che la rete della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa cerca di proteggere e assistere, così come le loro famiglie». Il direttore generale del CIRC, Robert Mardini, ha chiarito il mood in questa situazione: «Siamo tutti inorriditi e perplessi che informazioni umanitarie di questo tipo siano state prese di mira e compromesse».

Si tratta di un attacco che lede i diritti e la situazione protetta creata per persone in situazioni di estrema fragilità, «quelle che hanno già bisogno di servizi umanitari» e che sono così «ulteriormente a rischio». Messaggio diretto a chi ha compiuto il gesto: «Le vostre azioni potrebbero potenzialmente causare ancora più danno e dolore a coloro che hanno già sopportato sofferenze indicibili». Per ripristinare il programma per riunire le famiglie che sono state separate da disastri, conflitti e migrazioni la Croce Rossa sta provando a identificare soluzioni alternative mentre non si viene a capo di una situazione che, considerato l’obiettivo, è veramente surreale.

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