Cosa sta succedendo ai dati SIAE al centro di una fuga a ottobre
Alcuni account hanno diffuso la notizia di una possibile pubblicazione in rete. Le indagini sono ancora in corso
17/01/2022 di Redazione
La notizia è stata diffusa a ridosso del week-end. Stando alle ricerche effettuate nel dark web, alcuni utenti di Twitter hanno dato informazioni relativamente al furto dei dati SIAE di cui avevamo parlato il 20 ottobre scorso. I 60 GB di dati personali relativi agli autori SIAE sarebbero stati pubblicati in rete, vista anche la ferma risolutezza della Società italiana autori ed editori di non pagare alcun riscatto al gruppo di hacker, Everest Ransom team.
Alla fine, come previsto, #EverestRansomTeam ha pubblicato l’intero “pacco @SIAE_Official” (60 GB)
Cc/ @_happycactus_ @nuke86 @marcogovoni @Valerio_Berra pic.twitter.com/CyhMEDszoa— Claudio (@sonoclaudio) January 14, 2022
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Dati SIAE, sono ancora in corso le indagini
Negli ultimi giorni si era registrato un certo fermento per quanto riguardava il prezzo di questi dati personali richiesto dal gruppo di hacker. L’iniziale richiesta alla SIAE (a cui, ripetiamo, non è stato dato seguito) era di tre milioni di euro in bitcoin. Successivamente, questa richiesta è scesa prima a 500mila euro, poi 300mila, poi ancora a 150mila. Possibile, dunque, che la pubblicazione di dati sia avvenuta in seguito a un pagamento persino simbolico, rispetto alla cifra inizialmente richiesta. Ma su questo non è possibile ancora dare delle indicazioni precise.
Giornalettismo ha provato a contattare SIAE per avere delle informazioni in merito a questa pubblicazione dei dati. La Società ha fatto sapere che, in questo momento, sono ancora in corso le indagini da parte delle autorità competenti. Dunque, qualsiasi ipotesi formulata resta al momento tale. Le persone che sono state colpite dalla fuga di dati personali, in ogni caso, erano già state avvisate personalmente dalla SIAE e perciò ognuna di queste è a conoscenza delle possibili conseguenze di eventuali pubblicazioni di dati personali.