«Ho visto Genovese drogarsi e sono fuggita!»
L'intervista alla giovanissima influencer Asia Gianese
19/11/2020 di Gabriele Parpiglia
«Più si drogava, più mi spingeva verso la stanza, più volevo scappare. E alla fine ci sono riuscita». Questo articolo, in parte, lo scriverò in prima persona, perché l’intervista alla giovanissima influencer Asia Gianese, ventidue anni, sul suo profilo nella Bio si legge: studentessa. Ma le foto mostrano la sua giovane sensualità che mostra quotidianamente. Questo racconto, per la prima volta, incastra in modo totalmente casuale la mia vita con quella di Genovese. Ed è nel corso dell’intervista che la stessa Asia a un certo punto mi dice: «Ma non lei non ricorda? Era nel tavolo di fronte a cena con persone grandi!». Grandi di età. Confermo. Pur non conoscendo Genovese, nell’estate 2019 io mi sono ritrovato seduto al ristorante Chezz Gerdi, a Formentera, dinanzi a lui o meglio al suo gruppo perché non sapevo che faccia avesse l’imprenditore di ‘Terrazza Sentimento’.
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E posso dirlo con sicurezza perché ricordo un saluto particolare, quello che ho fatto con il rapper Sfera Ebbasta che era a capotavola e seduto con Genovese oggi rinchiusi galera. Quella sera io ero a cena con un avvocato, il marito e con una coppia di amici. Se non sbaglio era la sera di Ferragosto.
Asia Gianese, una testimonianza sul ‘sistema Genovese’
Ed eravamo rimasti abbastanza colpiti dalla tavolata dinanzi a noi, capitanata da Sfera Ebbasta ma piena di giovani e belle ragazze. Il cameriere del locale, quando ho chiesto se Sfera fosse in vacanza o aveva un esibizione, spiegò che era stato ingaggiato dal locale di Daniele Leali il ‘Tipic’ per fare un concerto. Questa notizia mi aveva incuriosito particolarmente. Perché Formentera non è un luogo dove vive la ‘riccanza’. Per spendere e ascoltare della buona musica, si va a Ibiza. Al cameriere chiedo quanto costava avere Sfera; questo è un passaggio importante legato ai soldi perché a Formentera, i ragazzi in vacanza sui motorini, di solito non hanno “soldoni” da spendere. Scopro che il cachet si aggirava tra 25 mila e 30 mila euro. Una cifra quasi impossibile da recuperare in una sera con l’incasso (l’isola è molto piccola non ci sono i “Big Spender” di Ibiza).
Idem quando quella stessa sera mi dicono che tra gli ingaggiati dal Tipic dove Daniele Leali comandava e lavorava, c’erano anche: La Dark Polo Gang, il Pagante e altri rapper. Lo stesso ragazzo poi ci ha detto: “Ma tanto paga tutto il solito pollo”. Fine del dialogo. Questa è la vera cronaca che posso raccontare perché l’ho vissuta in prima persona. Chi era il solito pollo? Il cameriere aveva indicato una persona nella lunga tavolata, io non conoscevo quella “persona”. Oggi sì.
Asia Gianese racconta cosa le è accaduto con Genovese
Ma torniamo ad Asia Gianese.
Come mai lei era in vacanza da Genovese?
«Io e una mia amica eravamo partite perché invitate dai pierre di Genovese che non conoscevamo. Eravamo le uniche single del gruppo. Fin dal nostro arrivo, avevo capito che la situazione non era tra le più rassicuranti».
Genovese ha pagato il vostro viaggio?
«Sì, confermo. Sia andata che ritorno. Più il soggiorno e la vacanza».
Quindi lei ne era consapevole di chi fosse il “capo” della comitiva…
«Sì. Ma questo non significa che dovevo accettare il volere del capo. Genovese, ci provava con me dinanzi alla sua fidanzata Sarah. Tutti i santi giorni. Lei mi odiava. Un giorno hanno litigato in malo modo, bruttissimo. Lei si è incazzata ed è tornata a Milano».
E lei però è rimasta, le sembra corretto?
Le va di raccontarcelo?
«È una storia di merda. Lui godeva nel vedere le tipe che si facevano con lui, quando andavamo a ballare si appiccicava continuamente addosso in modo odioso. Io non ho MAI accettato né i suoi inviti a letto, né i suoi inviti a drogarci insieme».
Come funzionava il sistema “Genovese” in vacanza?
«Andavamo a ballare al Tipic. Provavamo a divertirci. Ricordo le serate con Sfera Ebbasta e poi anche la Dark Polo Gang. Gestiva tutto Daniele Leali. Io mi divertivo con loro e con Alessandro Paghini, pierre, che poi ha litigato a morte con Genovese, ma non so il motivo. Erano inseparabili. Ho accettato l’invito dei ragazzi e, come ho già detto, Genovese ha pagato i nostri biglietti d’areo andata e ritorno. Poi cene e vacanza. Io l’ho conosciuto tramite questi miei amici che nel gergo si chiamano “modellari” o pierre. Lavoravano quasi tutti sotto Leali. Non c’era orario per “drogarsi”, c’era droga sempre. Genovese ci provava a tutte le ore, si drogavano tutti: sera e mattina ma non voglio fare nomi».
La scena più brutta che ricorda?
«Una notte voleva che stessi con lui a “farmi di coca” e sono riuscita a scappare. Preferisco fermare qui il ricordo. Non voglio casini. Sapevo che mi avrebbe chiamato qualcuno. Da Instagram ho cancellato tutto di quella vacanza schifosa. Ma non ho cancellato le chat che provano, che dicono, quanto ho insistito per andare via. E l’ho scritto nelle chat a Genovese perché tanto alla fine decideva e pagava lui. Di quella vacanza preferisco dimenticare tutto. Ho paura, lo dico onestamente ma la mia coscienza è pulita. Ricordo il suo ultimo messaggio “Piccola sei viva. Si per fortuna lo sono. Volevo solo far una vacanza ma è stato un incubo».
Ps: quelle chat noi le abbiamo lette…
(foto di copertina: da profilo Instagram di Asia Gianese)