Massimo Bernardini commenta con noi gli ascolti della prima serata di Sanremo 2021

I dati sono in linea con le oscillazioni degli scorsi anni, ma con le stingenti misure legate alla pandemia ci si aspettava di più

03/03/2021 di Enzo Boldi

I dati sono numeri freddi che meritano di essere analizzati, tenendo in considerazione molteplici aspetti che possono condizionare (in positivo o in negativo) un risultato. Tutto ciò vale anche per il Festival della Canzone italiana, evento epocale che – ogni anno – tiene incollati agli schermi milioni di italiani. E gli ascolti prima serata Sanremo 2021 meritano un approfondimento per due motivi: cercare di capire quale sia l’evoluzione mediatica degli italiani rispetto a un fenomeno in grado di unire (e dividere) e tentare ci comprendere gli effetti della pandemia sulla percezione dei telespettatori. Per dare un significato a questi numeri, abbiamo parlato con il giornalista Massimo Bernardini, autore televisivo e conduttore di Tv Talk, la storica trasmissione televisiva in onda su Rai3.

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I numeri dicono molto, ma non tutto. Il comunicato stampa pubblicato questa mattina dalla televisione pubblica sugli ascolti prima serata Sanremo 2021 mostra i risultati oggettivi: «Prima parte: 11 milioni 176 mila spettatori, con uno share del 46,4%. Seconda parte (dalle 23.58, ndr): 4 milioni 212 mila spettatori, con uno share del 47,8%». Dati che meritano di essere approfonditi con una personalità esperta del settore.

Ascolti prima serata Sanremo 2021, l’analisi di Massimo Bernardini

«Oggettivamente le aspettative erano diverse: ci attendevamo un botto maggiore vista la situazione pandemica e le restrizioni che ogni sera, dalle 22, ci fanno rimanere in casa – ha detto Massimo Bernardini a Giornalettismo -. Tutto sommato, i dati della prima serata del Festival sono in linea con le oscillazioni degli ultimi anni». Insomma, la storia sembra essere ciclica anche per il Festival di Sanremo: dopo il successo dello scorso anno, il trend è risultato essere in calo. Ma non è una novità, visto che negli ultimi 10/15 anni l’alternanza dei risultati è stata abbastanza costante. E quest’anno c’è stata anche una variabile: la contemporaneità con una partita di serie A (Juventus-Spezia) che vedeva protagonista la squadra con più tifosi in Italia. Ovviamente, come ci ha spiegato Bernardini, è impossibile sapere come sarebbero stati gli ascolti senza questa sovrapposizione, ma questo potrebbe comunque aver influito. E questa sera si ripete con altre sei partite del massimo campionato di calcio in programma (mentre giovedì ci sarà la capolista Inter impegnata a Parma).

«Ovviamente, quando parliamo di calo (sia in termini di telespettatori che in termini di share, ndr) dobbiamo contestualizzare: stiamo pur sempre facendo riferimento a oltre 10 milioni di italiani che si sono collegati con Rai1 per assistere al Festival – ha sottolineato Bernardini -. A conferma di questo fenomeno, che resta seguitissimo, basta guardare quegli oltre 4 milioni di telespettatori che hanno assistito anche alla seconda parte della prima serata di Sanremo 2021, andata in onda a cavallo della mezzanotte». Il calo, dunque, c’è stato. Ma l’appeal del Festival resta comunque molto elevato. Così come la percezione a livello mediatico.

L’anomalia del Festival nell’anno più anomalo

Gli ascolti prima serata Sanremo 2021, come accaduto già negli anni scorsi, rappresentano una cartina di tornasole. Ma Massimo Bernardini sottolinea un aspetto molto interessante sul Festival della Canzone italiana: «Questo è un anno molto particolare, così come è anomalo il fenomeno Sanremo: cinque ore di diretta per cinque giorni consecutivi. L’Italia è questa roba qui». E gli ascolti, pur risultando in calo rispetto agli scorsi anni (con particolare riferimento all’edizione del 2020), restano comunque altissimi. Con annesse conseguenze anche per quel che concerne il mercato pubblicitario. E il motto ‘Perché Sanremo è Sanremo’ resta, dunque, la più grande sintesi di questa anomalia mediatica tutta italiana.

(foto di copertina: IPP/Andrea Oldani)

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