Cosa manca affinché l’AI Act diventi legge
A che punto è il dibattito sul tema dell'intelligenza artificiale regolamentata all'interno dell'Unione Europea e come si configura l'iter dei prossimi mesi
11/12/2023 di Gianmichele Laino
L’hanno definita una maratona, sottolineandone la conclusione dopo 36 ore. Il problema, in realtà, è che una conclusione ancora non si vede all’orizzonte. L’accordo politico sull’AI Act non significa automaticamente la sua entrata in vigore. In passato, c’era stato un primo voto il 14 giugno scorso da parte del Parlamento Europeo. Tuttavia, il voto era subordinato a ulteriori negoziati che, appunto, si sono svolti proprio in questi ultimi giorni. I negoziati, però, sono semplicemente un accordo di natura politica, mentre saranno i tecnici – competenti in materia di intelligenza artificiale – a scrivere un testo che possa essere la versione definitiva della normativa. Ed è proprio in questo testo, a seconda delle eccezioni che verranno previste, che si trovano i dettagli: fino a quando non verrà approntato, non sarà possibile dare un giudizio di conformità dell’AI Act al negoziato che si è concluso l’8 dicembre e un giudizio di merito sulla sua efficacia rispetto ai temi più sensibili relativi all’intelligenza artificiale, il riconoscimento biometrico e l’AI generativa di ultima generazione.
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Approvazione AI Act, quanto manca e cosa bisogna ancora aspettare
Per prima cosa, in questa fase, nel territorio dell’Unione Europea sarà operativo il cosiddetto AI Pact. Non si tratta di un testo normativo, ma di un accordo – su base volontaria – che coinvolge i principali attori di interesse: i Paesi europei, ovviamente, ma anche le aziende e le forze dell’ordine che beneficiano delle tecnologie collegate all’intelligenza artificiale. In questa fase transitoria, tutto quello che è stato previsto a proposito dell’AI Act proverà a trovare un primo atterraggio pratico nella vita di tutti i giorni, senza tuttavia generare delle sanzioni al momento di una eventuale irregolarità.
Le sanzioni vere e proprie, invece, inizieranno a essere operative dopo sei mesi dall’approvazione definitiva del testo vidimato dalla massima cancelleria europea: gli usi vietati verranno definitivamente proibiti e scatteranno le multe che potranno arrivare a 35 milioni di euro o al 7% del fatturato globale dell’azienda che va in contravvenzione (si tratta della misura massima che dovrebbe essere prevista nel testo finale). Tutte le altre sfumature dell’AI Act, invece, seguiranno i canonici 24 mesi di tempo per trovare una rispondenza effettiva all’interno del sistema legislativo dei vari stati. Il che pone un problema che analizzeremo anche in un altro articolo del nostro monografico: cosa si fa con una tecnologia che ha dimostrato, già in questi mesi, di procedere velocemente, mentre le istituzioni avranno ancora 24 mesi per mettere in atto quello che è stato deciso alla fine del 2023?