La triangolazione Spallanzani-governo-Figc per l’app per l’accesso agli stadi

Sarà probabilmente questo il metodo impiegato per consentire l'accesso agli stadi, ad esempio in occasione degli Europei

22/04/2021 di Gianmichele Laino

Stiamo perdendo il conto degli strumenti tecnologici che saranno messi a disposizione, almeno in teoria, del pubblico per poter tornare a una parvenza di normalità nei prossimi mesi, quando le vaccinazioni saranno sempre più numerose e quando – ci si augura – la curva dei contagi continuerà ad appiattirsi. L’ultima in ordine di tempo è quella di un’app per gli stadi, che – in base alle prime dichiarazioni – potrebbe avere una vita propria e sganciarsi dal sistema generale di controllo della salute pubblica che si sta ipotizzando almeno da quando, in conferenza stampa, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha parlato di un pass verde per gli spostamenti.

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App per gli stadi, l’annuncio di Francesco Vaia

Questa mattina, sul quotidiano Il Messaggero, è comparsa un’intervista a Francesco Vaia, direttore dell’Istituto di malattie infettive di Roma Lazzaro Spallanzani. Quest’ultimo, tra l’altro non per la prima volta, ha parlato di una applicazione per poter consentire in sicurezza l’accesso agli stadi, quando saranno riaperti al pubblico, ovvero dal prossimo 1° giugno. La misura, più che legata alla concreta necessità di consentire l’accesso al pubblico ai tifosi delle squadre di Serie A (il campionato sarà finito a quell’altezza cronologica), sembra essere il viatico per permettere la riapertura degli stadi al pubblico in occasione delle partite di Euro 2020 (che si svolgeranno quest’anno) e per poter consentire, dunque, lo svolgimento della manifestazione anche a Roma, tra le città ospitanti di questa manifestazione itinerante.

L’app permetterà di leggere un QR Code che, quindi, riporterà le indicazioni sanitarie necessarie a far scattare il disco verde: certificato di avvenuta vaccinazione (con prima e seconda dose), tampone negativo nelle 48 ore precedenti, guarigione dal Coronavirus nei sei mesi precedenti. Una soluzione che spinge dunque sull’acceleratore: un sistema analogo era stato auspicato anche per l’accesso ad altri luoghi pubblici, ma al momento – vista l’imminenza delle prime riaperture – si preferirà fare ricorso all’autocertificazione cartacea.

Il progetto dell’app per gli stadi, invece, sembra andare avanti spedito. Anche perché il dialogo ai più alti vertici istituzionali è già partito. Al Messaggero, infatti, Vaia ha detto:

«In queste ore incontrerò il presidente della Figc, Gabriele Gravina, si sta studiando una app con la quale entrare allo stadio, che memorizza i nostri dati (se siamo stati vaccinati o se abbiamo eseguito un tampone nelle ultime 48 ore) che ci fornirà un qr-code da passare sotto un lettore elettronico all’ingresso. In questo modo si può tornare allo stadio in sicurezza, ad esempio per gli europei».

Foto IPP/Cavaliere Emiliano – Roma

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