La nuova vita della tessera sanitaria: potrebbe essere utilizzata come pass vaccinale

La proposta del sottosegretario alla Salute Andrea Costa: inserire nel chip, ora vuoto, le informazioni sui vaccini, tamponi e immunità

21/04/2021 di Enzo Boldi

Le riaperture del 26 aprile porteranno con sé anche la possibilità di spostarsi tra le Regioni, anche di colore diverso. Oggi, in consiglio dei Ministri, sarà messo nero su bianco il testo del decreto che poi sarà approvato dalle Camera. Le indicazioni, però, sono state già date dal Presidente del Consiglio Mario Draghi e dal Ministro della Salute Roberto Speranza nel corso della conferenza stampa di venerdì scorso. Il progetto è quello del pass vaccinale, su schema europeo, che servirà – per il momento – per gli spostamenti interni e poi, in estate, anche per i viaggi all’estero. Ma su quali piattaforme (digitali e fisiche) si potrà inserire questo passaporto?

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Nei giorni scorsi, leggendo tra le righe di una delle dichiarazioni rilasciate da Vittorio Colao – ministro per l’Innovazione Tecnologica e per la Transizione digitale -, si era parlato anche di un nuovo utilizzo dell’app Immuni: non solo tracciamento dei contagi e dei contatti, ma anche contenitore digitale per le informazioni sullo stato di salute e immunizzazione di ogni singolo cittadino. Questa ipotesi è ancora al vaglio e non è stata definitivamente abbandonata, soprattutto per le tempistiche ridotte che potrebbe avere questa iniziativa nella sua attuazione. Ma oggi il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha rilanciato una proposta che si basa su uno strumento già nelle tasche di tutti gli italiani.

«Ho avanzato la proposta di utilizzare la tessera sanitaria come pass vaccinale – si legge in una nota -. Una soluzione di più facile attuazione per tempi e modalità, considerando che questo documento è già in possesso dei cittadini e ha già una dimensione digitale». Ma come si potrebbe realizzare – in breve tempo – questo progetto.

Il pass Vaccinale potrebbe consentire alla tessera sanitaria di avere una nuova vita

La risposta è nel chip che troviamo sulle nostre tessere sanitaria. In alto, subito prima del nostro codice fiscale, di nome e cognome e della data e luogo di nascita, troviamo quel microchip che può contenere molte informazioni. Sul retro troviamo la banda magnetica che ha al suo interno tutte le informazioni anagrafiche del cittadino, mentre sulla parte frontale troviamo quel microcircuito integrato (questa è il significato) che può contenere molte più informazioni rispetto a quelle (praticamente nessuna) che ne contiene ora. «Partendo dalla convinzione che il pass vaccinale crea sicurezza, consente una mappatura e una tracciabilità, l’utilizzo della tessera sanitaria andrebbe in questa direzione – ha spiegato Andrea Costa -. Basterebbe inserire al suo interno le informazioni finalizzate a certificare le condizioni necessarie per garantire in sicurezza la mobilità tra regioni anche di colore differente e la partecipazione ad eventi di diversa natura».

Qualora questa proposta fosse valutata positivamente, all’interno della tessera sanitaria saranno inseriti i certificati di avvenuta vaccinazione (solo per chi ha già ricevuto la seconda dose), ma anche l’immunizzazione da contagio (ovvero chi ha già avuto ed è guarito dall’infezione da Sars-CoV-2) o il risultato del tampone effettuato a 48 ore dal viaggio e dallo spostamento.

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