Anonymous ha violato i database della Chiesa Ortodossa russa

Il collettivo hacker ha rivendicato il furto di dati per circa 15 gigabyte e di oltre 57mila mail

02/04/2022 di Enzo Boldi

Un attacco diretto all’istituzione ecclesiastica più significati della Russia: nella notte tra venerdì 1 e sabato 2 aprile, Anonymous ha rivendicato l’attacco informatico alla Chiesa Ortodossa di Mosca. In particolare, il collettivo di hacker ha fatto sapere di essere entrato in possesso di oltre 15 gigabyte di dati trapelati e di oltre 57mila mail relative all’organizzazione caritatevole costola del patriarcato della capitale russa. I dati non saranno pubblicati online (a differenza delle precedenti occasioni). Ma non si tratta dell’unica rivendicazione avvenuta nel giro delle ultime ore.

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Ad annunciare la violazione dei database dell’ala “benefica” della Chiesa ortodossa russa è stato il profilo Twitter di Anonymous TV.

«Gli hacker hanno fatto trapelare 15 GB di dati rubati dall’ala di beneficenza della Chiesa ortodossa russa e rilasciato circa 57.500 e-mail tramite DDoSecrets. DDoSecrets ha osservato che, a causa della natura dei dati, al momento vengono offerti solo a giornalisti e ricercatori».

Anonymous vìola database della Chiesa Ortodossa russa

Non ci sarà, dunque, alcuna pubblicazione di dati online. Almeno per il momento. Questa accortezza, invece, non è stata presa per un altra violazione di database avvenuta solo qualche ora prima: nel mirino del collettivo di hacker, infatti, è finito il portale online dell’impianto meccanico russo di Lipetsk, azienda che si occupa della produzione di componenti per lanciamissili antiaerei, carri armati e altre apparecchiature militari. I 25 gigabyte di dati trapelati, a differenza di quanto accaduto con la Chiesa ortodossa di Mosca, sono stati già messi online attraverso torrent. Un doppio attacco che segue altri due avvenuti nel corso delle giornate precedenti: il primo allo studio legale Capital Legal Services, il secondo alla società statale russa Mosexpertiza.

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