Nestlé presa di mira da Anonymous perché non lascia il mercato russo

L'attacco hacker Nestlé rivendicato da Anonymous fa trapelare 10 GB di dati personali che riguardano azienda e dipendenti

22/03/2022 di Ilaria Roncone

Attacco hacker Nestlé ad opera di Anonymous: lo rende noto Anonymous stesso tramite uno dei suoi canali Twitter e lo rende noto anche l’agenzia ucraina Unian. La ragione che c’è dietro il data leak ad opera di uno dei più prolifici gruppi hacker che hanno dichiarato guerra alla Russia è la mancata presa di posizione dell’azienda leader mondiale nei confronti della Russia.


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Attacco hacker Nestlé, Anonymous fa trapelare 10 GB di dati personali

Lo fa sapere l’agenzia di notizie ucraina Unian e lo dice lo stesso collettivo sul proprio profilo Twitter: avrebbero messo le mani, in tutto, su 10 gb di indirizzi e-mail e password. All’annuncio dato nel pomeriggio di oggi non mancano nemmeno tutti gli hashtag del caso: «JUST IN: Il collettivo #Anonymous ha fatto trapelare il database della più grande azienda alimentare del mondo, Nestlé. Diffusi 10 GB di dati di e-mail, password, clienti aziendali Nestlé, ecc. #OpRussia #boycottnestle #PullOutOfRussia».

Il bottino frutto dell’attacco comprende, quindi, indirizzi mail e password dopo che l’azienda – tramite un portavoce – ha risposto che non otterrebbe profitti dalle attività che ancora rimangono in corso in Russia. Le critiche per la scelta di non sospendere completamente le attività in Russia sono state tante – con una vera e proprio azione di boicottaggio sui social che prendeva di mira tutti i prodotti della celebre azienda alimentare -.

I dati sono stati pubblicati dopo lo scadere delle 48 ore che il collettivo di hacker ha lasciato alla società per sospendere ogni attività residua in Russia. Quanto dichiarato dal portavoce di Nestlé a Bloomberg negli scorsi giorni – di seguito riportato – non è stato sufficiente: «Il fatto che noi, come altre aziende alimentari, forniamo alla popolazione alimenti importanti non significa che stiamo semplicemente andando avanti come prima. Stiamo facendo tutto il possibile in Ucraina e nei paesi limitrofi per aiutare ad alleviare questa catastrofe umanitaria. Siamo ancora una delle poche aziende alimentari attive in Ucraina e talvolta riusciamo persino a distribuire cibo a Kharkiv».

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