Amazon potrebbe utilizzare Alexa per inviarti annunci mirati

Secondo il rapporto di alcuni ricercatori di varie università americane, la piattaforma potrebbe utilizzare i suoi altoparlanti per inviare annunci mirati

04/05/2022 di Martina Maria Mancassola

Secondo quanto riporta un recente rapporto realizzato dai ricercatori dell’Università di Washington, dell’Università della California – Davis, dell’Università della California – Irvine e della Northeastern University – che è possibile visionare online -, Amazon utilizzerebbe i suoi altoparlanti per inviare agli utenti annunci mirati. Per raccogliere i dati necessari per comprendere quali annunci personalizzati inviare ai singoli utenti, Amazon avrebbe condiviso le trascrizioni delle conversazioni – dei suoi utenti con Alexa – con aziende di terze parti. Amazon potrebbe, dunque, utilizzare Alexa per inviare ai suoi utenti annunci pubblicitari e promozionali mirati.

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Amazon utilizzerebbe Alexa per inviare annunci pubblicitari mirati, specifici per ogni utente

Il rapporto dei ricercatori di varie università (di Washington, dell’Università della California – Davis, dell’Università della California – Irvine e della Northeastern University) si intitola «i tuoi echi sono ascoltati: monitoraggio, profilazione e targeting degli annunci nell’ecosistema Amazon Smart Speaker» ed è disponibile sul portale Web della Cornell University. Secondo i ricercatori, Amazon e terze parti condividono le interazioni degli utenti con più di 40 inserzionisti. Tali dati vengono trasmessi ai partner pubblicitari di Amazon per illustrare loro gli interessi degli utenti, quindi, influenzando e determinando gli annunci che ognuno di questi ultimi poi riceverà sui propri altoparlanti Alexa e sul Web. Ma come funzionano gli autoparlanti intelligenti di Amazon? Secondo i ricercatori, in questo modo: «gli altoparlanti intelligenti raccolgono input vocali che possono essere utilizzati per dedurre informazioni sensibili sugli utenti. Data una serie di gravi violazioni della privacy, esiste una chiara esigenza insoddisfatta di maggiore trasparenza e controllo sulla raccolta, la condivisione e l’utilizzo dei dati da parte delle piattaforme di altoparlanti intelligenti, nonché le competenze di terze parti su di esse supportate. Per colmare il divario, costruiamo un framework di auditing che sfrutta la pubblicità online per misurare la raccolta dei dati, il loro utilizzo e la loro condivisione da parte delle piattaforme di altoparlanti intelligenti. Valutiamo il nostro framework sull’ecosistema degli smart speaker di Amazon. I nostri risultati mostrano che Amazon e terze parti (inclusi servizi pubblicitari e di monitoraggio) raccolgono dati sull’interazione degli altoparlanti intelligenti. Scopriamo che Amazon elabora i dati vocali per dedurre gli interessi degli utenti e li utilizza per pubblicare annunci mirati su piattaforma (dispositivi Echo) e fuori piattaforma (web). L’interazione intelligente con gli altoparlanti porta a offerte pubblicitarie fino a 30 volte superiori da parte degli inserzionisti. Infine, scopriamo che le pratiche operative di Amazon e delle competenze spesso non sono chiaramente divulgate nelle loro politiche sulla privacy».

Ora, gli annunci mirati non sono una novità, rappresentano da anni un mezzo, per le aziende, di guadagno. Il problema rimane sempre quello della privacy, cioè come questi dati vengono raccolti e quanto le aziende siano trasparenti su ciò che raccolgono e su come lo utilizzano. Amazon ha dichiarato che, come altre società, la sua assistente virtuale Alexa utilizza i dati vocali per condizionare gli annunci che produce su diversi mezzi. I dati vocali, dunque, come la richiesta di un utente di un brano musicale tramite Alexa o il tipo di articolo che lo stesso acquista su Amazon.com, aiutano Amazon a creare annunci mirati per singolo utente. Amazon utilizza quindi tali informazioni per creare un’esperienza più personalizzata per ogni persona. La piattaforma, comunque, lascia la possibilità di disattivare gli annunci mirati e la raccolta di dati specifici mentre gli utenti utilizzano i suoi prodotti. Accedendo al proprio account, selezionando la pagina delle preferenze pubblicitarie, gli utenti potranno disattivare gli annunci a loro indirizzati. La portavoce di Amazon, Lauren Raemhild, ha dichiarato che le conclusioni del rapporto, sopra menzionato, sono inferenze e speculazioni imprecise, aggiungendo che Amazon «non si occupa di vendere le informazioni personali dei nostri clienti[…]». La stessa portavoce ha, anche, affermato che ci sono pratiche per far in modo che gli sviluppatori di terze parti siano chiari su quanti dati raccolgono e per quali finalità. In breve, i ricercatori hanno mostrato quanto sia necessaria una maggiore trasparenza – quando si tratta di dati personali e sensibili degli utenti – da parte di Amazon e di altre piattaforme.

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