Il Movimento 5 Stelle ha silenziato ‘l’anguilla’ Alessandro Di Battista

Vi ricordate Alessandro Di Battista? Il giovane ex deputato romano del Movimento 5 Stelle, andato in America Latina per vari reportage per Il Fatto Quotidiano, tornato in Italia per dare una mano al suo amico Luigi Di Maio con tanto di vacanza natalizia insieme sulla neve e viaggio in direzione Strasburgo e Parigi per mostrare i muscoli e creare una tensione ante-guerra con i francesi, non parla più da giorni. La sua ultima comparsata televisiva – dopo una sovraesposizione mediatica da Guinness dei primati – risale a martedì 12 febbraio a Di Martedì in una serata che sarà ricordata per la sua stizza dovuta ai mancati applausi e per la sua teoria sulla guarigione dal cancro che impedirebbe la crescita del Pil.

Poi più nulla. Sparito dalla tv e scomparso dai social network. Quando? In uno dei momenti che – volenti o nolenti e senza entrare in una questione di merito sulla scelta del MoVimento – è destinato a rappresentare un nuovo punto di svolta del M5S: la consultazione online degli iscritti alla piattaforma Rousseau per avere un’indicazione popolare sulla linea da seguire nelle votazioni nelle Giunta per le Immunità al Senato sul caso Diciotti e il processo a Salvini per sequestro di persona.

Alessandro Di Battista, l’anguilla che scivola via

Un evento che, comunque la si pensi, è epocale per il MoVimento, che comunque sembra essere in difficoltà e fagocitato dal socio di maggioranza di questo governo. In in momento così delicato, però, Alessandro Di Battista è sparito dai radar. Il Corriere della Sera racconta di come gli stessi parlamentari M5S abbiano coniato un soprannome per lui, che non sembra essere proprio un complimento: l’anguilla, perché scivola sempre via nei momenti difficili. E questa è una fase delicata e e di transizione per il Movimento, anche dopo il vertice a tre di giovedì Di Maio-Grillo-Casaleggio. Di Battista, però, si trincera nel silenzio spiegando che sta solo sbrigando questioni personali.

«Meglio che stia buonino per un po’»

Desaparecido. In molti si chiedono se sia stata una sua scelta quella di uscire fuori dall’occhio di bue sul palco del dibattito politico, o se siano stati i vertici del MoVimento a ‘consigliare’ di tenere premuto il tasto ‘mute’ sul suo telecomando dopo le ultime esternazioni che non hanno fatto altro che aizzare ancor di più lo scontro interno alla stessa maggioranza. «Meglio che stia buonino per un po’», ha detto il deputato M5S e suo amico Daniele Del Grosso. Un giudizio che è la classica cartina di tornasole.

(foto di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

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