Sono 14 giorni che non si hanno notizie di Alessandro Di Battista

27/02/2019 di Enzo Boldi

Sarà il senso dell’abitudine, di vederlo onnipresente in varie ospitate televisive, sulle prime pagine dei giornali o sui social. Ed è questa routine che fa scattare il senso di solitudine che ci porta a essere dei ‘Senzadibba’. Ci perdonerà il maestro Gianni Mura per questa citazione del suo grande ricordo di Gianni Brera, ma è quella la sensazione che provoca l’assenza di Alessandro Di Battista dalle scene politiche e mediatiche delle ultime due settimane. Sono, infatti, 14 lunghi giorni che di lui non si sa più nulla.

È sparito dai social, non interviene più alle trasmissioni televisive – rigorosamente senza contraddittorio se non con il conduttore di turno -, non si fa vedere neanche più in giro in compagnia di Luigi Di Maio dopo le vacanze sulla neve, la trasferta in terra francese sia per ‘sconfiggere’ Strasburgo e dare una spallata alle istituzioni Europee sia per incontrare e stingere la mano alla fazione militarmente rivoluzionaria dei gilet gialli. Tutto questo non c’è più e il suo silenzio radio sembra essere assordante.

Prosegue il gioco del silenzio di Alessandro Di Battista

Il Movimento 5 Stelle aveva puntato tantissimo sul suo ritorno da attivista al fianco del leader, ma i risultati non hanno premiato la scelta dei vertici grillini. Il figliol prodigo era tornato dall’America Latina – dove si trovava con la sua compagna e il loro bambino – lanciando bombe su bombe: dalla polemica con la Francia sul colonialismo in Africa e l’imposizione – che poi non si è rivelata tale – del franco CFA, al dietrofront sull’immunità a Matteo Salvini fino alla cura dei tumori che ridurrebbe la crescita economica del Paese. Su quest’ultima osservazione – al limite della decenza – Alessandro Di Battista si è giustificato parlando di un’iperbole che poi è stata stravolta e decontestualizzata. E quella è stato proprio il punto di non ritorno di quella curva che ha puntato inesorabilmente verso un infinito silenzioso.

Silenziato o anguilla?

Solo il giorno dopo, nell’anelito social dell’ex deputato M5S – a cui va riconosciuta buona parte del successo iniziale del Movimento – aveva innescato una polemica social rispondendo a Enrico Mentana sulla richiesta di applausi al pubblico di Giovanni Floris a Di Martedì. Poi il nulla. Un silenzio che fa a cazzotti con l’esposizione mediatica a cui Alessandro Di Battista ci aveva abituato. Voci parlando di un silenziamento da parte dei vertici a Cinque Stelle, altri in Parlamento lo hanno soprannominato ‘l’anguilla’ per la sua abilità di sfuggire di fronte alle difficoltà. E i risultati elettorali in Abruzzo e Sardegna sono il segno evidente dell’imbarazzo che si vive all’interno del Movimento. Ma ora lui non parla, forse perché finora lo ha fatto anche troppo.

(foto di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

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