Come Karma Metrix ha commentato l’Osservatorio ESG 2023
Ale Agostini ha parlato dei risultati del secondo report e ha messo l'accento su questioni che non possono esser più rimandate
26/05/2023 di Redazione Giornalettismo
Il web inquina e lo fa sempre di più. L’impatto ambientale delle piccole, medie e grandi realtà del mondo della tecnologia è sempre più predominante nel mondo. Tutto ciò è stato messo in evidenza dal secondo Osservatorio ESG realizzato da Karma Metrix. All’interno del report vengono indicati i livelli di consumo energetico e di emissioni delle grandi aziende Big Tech. Si tratta di un grave problema che troppo spesso rimane silente dall’abitudine consolidata di utilizzare piattaforme e siti online. Ale Agostini, CEO di Karma Metrix e fondatore di AvantGrade, ha commentato l’esito di questo studio che, per il secondo anno consecutivo, ha messo in luce una questione sottaciuta.
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Dal report dell’Osservatorio ESG 2023 di Karma Metrix, infatti, emergono dati che già da tempo avrebbero dovuto far accendere la spia rossa dell’attenzione. Le cosiddette Big Tech – Google (Alphabet, Inc.), Meta, Microsoft, Amazon e Apple – consumano ed emettono CO2 più di molti altri Paesi al mondo. Questi numeri, uniti a quelli “generali” del web, portano l’inquinamento digitale a una cifra spropositata. L’intero comparto internet, infatti, rappresenta il terzo Paese al mondo per consumi di energia e il quarto in termini di emissioni di anidride carbonica (ed equivalenti). Numeri in aumento rispetto alla precedente rilevazione del 2022.
Ale Agostini (Ceo di Karma Metrix) commenta il report
Ale Agostini, con questo report, vuole sensibilizzare anche l’opinione pubblica a prendersi cura del pianeta. Ma, ovviamente, si tratta di un riflesso perché la grande responsabilità è delle grandi aziende digitali e tecnologiche. Nella sua dichiarazione, il Ceo di Karma Metrix ha messo l’accento su alcuni aspetti fondamentali:
«Per combattere il cambiamento climatico non basta piantare alberi o passare all’auto elettrica: occorre risparmiare energia e ridurre la CO2e anche dalle attività digitali. Con il 60% degli utenti che ignora che l’uso di internet genera emissioni, abbiamo il dovere morale di aumentare la consapevolezza misurando l’impatto del digitale e risparmiando. Da qui nasce l’idea dell’osservatorio ESG Big Tech. Le Big Tech, 3 delle quali sono leader mondiali nei servizi di cloud computing, possono e devono fare di più per ridurre la loro impronta carbonica, rendendo più consapevoli aziende e utenti che anche la rete inquina. La crisi climatica avanza rapidamente e ciascuno deve fare la sua parte sin da ora».
Un’attenzione necessaria anche prendendo in considerazione quel che sta accadendo da alcuni mesi e quel che potrà accadere in futuro. Perché sulla sostenibilità digitale sta incombendo l’ombra dell’intelligenza artificiale. Ancora non sono noti i dati del consumo e delle emissioni, ma si possono già stilare alcune stime. Perché i data center utilizzati per sviluppare, addestrare e far funzionare questi sistemi hanno un elevato impatto ambientale, consumando energia anche per quel che riguarda il raffreddamento dei server.