Alcuni hacker stanno rubando le informazioni personali per superare dei colloqui di lavoro
L'FBI ha spiegato che i criminali informatici stanno rubando le informazioni di identificazione personale (PII) degli americani
30/06/2022 di Clarissa Cancelli
Secondo l’FBI, alcuni hacker stanno rubando informazioni personali e utilizzando deepfake per dei colloqui di lavoro a distanza.
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Rubano informazioni personali per superare colloqui di lavoro
L’FBI ha spiegato che i criminali informatici stanno rubando le informazioni di identificazione personale (PII) degli americani, come il numero di previdenza sociale, la patente di guida e persino le informazioni sull’assicurazione sanitaria, e facendo domanda per lavori a distanza. Gli hacker utilizzano poi dei video deepfake per superare i colloqui di lavoro online fingendo di essere la persona alla quale hanno rubato i dati. Ma perché? Il loro obiettivo sembra essere quello di ottenere l’accesso alle informazioni protette dai firewall aziendali. Una volta ottenuto, possono poi rubare orde di informazioni tra cui password e numeri di carta di credito. Il comunicato dell’FBI non ha reso noto se alcune società siano state violate in questo modo, ma ha chiesto a tutte le vittime di sporgere denuncia presso l’Internet Crime Complaint Center (IC3).
Cos’è un deepfake?
Il deepfake è una tecnica utilizzata per la sintesi di immagini umane basata sull’intelligenza artificiale che utilizza la tecnologia di apprendimento automatico per combinare e sovrapporre immagini e video esistenti con video o immagini originali. Viene usata spesso per creare dei video falsi, soprattutto sulle celebrità e personaggi famosi. Con la diffusione dei deepfake e l’affinazione delle tecniche di creazione diventa sempre più difficile capire la provenienza di video e immagini. Tra l’utilizzo che se ne può fare con i deepfake porn a quello che ha implicazioni politiche, diventa sempre più urgente mettere un freno alla questione. Per questo, Adobe insieme a una serie di aziende tech (tra le quali troviamo Microsoft, Arm, Intel TruePic e BBC), che hanno deciso di creare insieme un preciso standard per la verifica della provenienza di video e foto che documenti anche le modifiche successive. Lo scopo è rendere più complicato alle persone alterare immagini e video in modo da far credere che siano reali – facendo, di fatti, disinformazione – e lo strumento in questione vuole andare a costituire una vera e propria certificazione della provenienza dei contenuti digitali.