Per Alba Parietti, sul Covid, «meno parlano le persone come me, giornalisti, pubblicisti ancora peggio, e meglio è»

La sua frase nel corso della trasmissione La Vita in Diretta andata in onda il 23 novembre

25/11/2021 di Redazione

Alba Parietti ha affermato, davanti alle telecamere de La Vita in diretta, che bisogna spiegare bene le cose per quanto riguarda il coronavirus. Su questo, infatti, non si può non essere d’accordo. Ci sono tante cose che bisognerebbe far capire alle persone che hanno troppe idee confuse – perse nel marasma delle fake news di internet o di una polarizzazione eccessiva dell’informazione – in merito agli effetti della malattia Covid-19, in merito alle vaccinazioni, in merito all’attuale crescita dei contagi. Da quel momento in poi, però, la frase prende una piega diversa.

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Alba Parietti a La Vita in diretta, le sue parole sui giornalisti

«In questo clima – ha detto Alba Parietti – io credo che bisogna cercare di provocare il meno possibile. Bisogna cercare di spiegare bene le cose, nel modo migliore. Secondo me, meno parlano le persone come me e – scusate – i giornalisti, i pubblicisti ancora peggio, e più parlano i medici e meglio è». Le frasi sono state pronunciate mentre, alle spalle dell’opinionista invitata nella trasmissione di Raiuno, andavano in onda le immagini dell’aggressione subita da Selvaggia Lucarelli (giornalista, iscritta nell’elenco dei pubblicisti della Lombardia, appunto) nel corso della manifestazione di sabato scorso a Roma, presso il Circo Massimo.

Difficile non vedere un accostamento tra le parole di Alba Parietti e il caso in specie. Tanto che è stata la stessa Selvaggia Lucarelli a postare sui suoi account social un estratto della trasmissione:

Visto che le frasi stanno alimentando polemiche, è opportuno chiarire che in qualsiasi tipo di democrazia la stampa deve fotografare lo stato delle cose. Non si può inserire all’interno di un unico calderone chi cerca di spiegare – attenendosi a un qualcosa che in quel momento passava sotto ai suoi occhi – i fatti e chi cerca di inquinare i pozzi dell’informazione. È vero che i talk-show hanno ospitato personaggi spesso improbabili, a cui è stato dato uno spazio in prima serata che è potuto risultare fuorviante per più qualche telespettatore. Ed è altrettanto vero che esistono siti internet, pubblicati da giornalisti, che cedono facilmente – in nome della religione del click – al titolo parziale, allo scontro diretto, al tono da tifoseria. Ma dire che i gionalisti dovrebbero parlare di meno, in un Paese in cui la libertà di stampa è un diritto garantito dalla costituzione, per di più in uno spazio di approfondimento giornalistico come quello della Vita in Diretta, sembra davvero un paradosso.

FOTO IPP/MIPA – MILANO

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