Quali produttori italiani si servono dell’agricoltura digitale e che benefici si possono riscontrare

L'agricoltura digitale, o agricoltura 4.0, è un settore in crescita anche in Italia. Quali strumenti digitali vengono messi al servizio del settore agricolo?

10/03/2023 di Giordana Battisti

L’applicazione di nuove tecnologie e di strumenti digitali nell’ambito dell’agricoltura potrebbe consentire di migliorare la resa e la sostenibilità delle coltivazioni ma anche la qualità dei prodotti agricoli e le condizioni di lavoro. I benefici che l’agricoltore o l’imprenditore agricolo può trarre dall’utilizzo di questi strumenti inciderebbero anche sulla gestione dell’azienda e su tutta la filiera più in generale.

Dall’Osservatorio Smart Agrifood è emerso che la cosiddetta “agricoltura 4.0”, nonostante una crisi dovuta alla pandemia, sia sempre più diffusa e applicata anche in Italia. Nel 2021 l’agricoltura 4.0 ha generato in Italia un fatturato di circa 1,6 miliardi di euro, registrando una crescita del 23% rispetto al 2020. Inoltre è cresciuta anche la superficie coltivata grazie all’ausilio di strumenti tecnologici e digitali da parte delle aziende agricole italiane: nel 2021 ha raggiunto il 6% della superficie totale.

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Quali sono le tecnologie utilizzate nell’agricoltura e quali quelle che si potrebbero implementare?

Tra le soluzioni più utilizzate dagli agricoltori e imprenditori agricoli ci sono come prima cosa i software gestionali, scelti dal 40% delle aziende italiane secondo Smart Agrifood. Ci sono poi sistemi di monitoraggio delle macchine e delle attrezzature, delle coltivazioni e altri sistemi di mappatura tra cui alcuni che sfruttano anche le tecnologie satellitari.

Eco Locus, un progetto nato sui social e gestito da tre ragazzi laureati in agraria presso l’Università di Bologna, ha elencato in un post pubblicato sull’account su Instagram cinque tecnologie a supporto dell’agricoltura 4.0. Tra queste ci sono alcune di quelle che utilizziamo già quotidianamente in alcuni contesti, come la rete internet, e altre più specifiche come i sensori che permettono di raccogliere in modo automatico informazioni sullo stato di salute delle piante e del suolo o sullo stato di usura o performance dei mezzi agricoli. Eco Locus menziona inoltre il sistema globale di navigazione satellitare e alcuni strumenti che possono essere utili nella gestione e nell’analisi dei dati, come i sistemi di supporto alle decisioni o l’intelligenza artificiale.

 

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Un esempio di agricoltura 4.0 in Italia

La filiera della farina di grano tenero Oirz (Origine italiana a residuo zero) coinvolge circa 90 aziende collocate nell’area del centro Italia e in particolare in Umbria. Per rendere più efficiente e sostenibile la filiera, l’azienda Molini Fagioli, che nel 2020 ha ideato Oirz, e xFarm Technologies, un’azienda tecnologica che ha sviluppato un’innovativa piattaforma digitale a supporto degli agricoltori e delle filiere agroalimentari hanno iniziato a collaborare. La piattaforma fornita da xFarm consente di raccogliere dati e calcolare l’impatto ambientale al fine di individuare le azioni da intraprendere per limitare le emissioni di Co2. Nelle aziende agricole della filiera è stata installata una rete di sensori che consentono il monitoraggio delle colture e dei terreni e inoltre, agli agricoltori sono stati forniti dei sistemi di supporto alle decisioni ideati da xFarm.

Il progetto che vede collaborare queste due realtà è iniziato a febbraio del 2o23 e durerà tre anni: nel 2025 sarà a pieno regime.

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