Per Mozilla la sospensione degli account dei ricercatori che criticano Facebook non si basa sulla privacy utenti violata

Mozilla si è espresso contro Facebook e la motivazione che ha fornito per la sospensione degli account di alcuni ricercatori che criticavano la piattaforma

05/08/2021 di Ilaria Roncone

Facebook ha sospeso nella serata di martedì gli account di una serie di ricercatori della NYU che fanno monitoraggio della disinformazione sulla piattaforma, una sorta di watchdog del comportamento di Facebook e dei suoi algoritmi anche quando si tratta di politica. La notizia ha fatto il giro del mondo e se da un lato abbiamo Facebook che afferma che gli account sono stati chiusi per «problemi di privacy con Ad Observer», dall’altro la scelta viene criticata da molti.

Oggi è il turno di Firefox, che non ha esitato a definire le affermazioni di Facebook per giustificare quanto fatto come «sbagliate» e la sua azione «profondamente preoccupante». I ricercatori della NYU – una delle quali, Laura Edelson, abbiamo intervistato in passato in merito alla propensione a collaborare di Facebook – hanno lavorato per parecchio tempo analizzando gli annunci politici e la disinformazione e ora, privati dei loro account, non possono più procedere.

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Le giustificazioni di Facebook per la sospensione non sono valide

Il chief security officer di Mozilla, Marshall Erwin, ha scritto che «Facebook sostiene che gli account sono stati chiusi a causa di problemi di privacy con Ad Observer» ma che, secondo il loro parere, «queste affermazioni semplicemente non reggono». Il creator del browser Firefox ha riferito di aver condotto un controllo sulla privacy del lavoro degli accademici e proprio da questo deriva la conclusione sulle errate affermazioni di Facebook.

Sono stati i ricercatori a creare il plug-in per il browser chiamato Ad Observer che tutti gli utenti potevano installare per raccogliere dati sugli annunci politici e sui criteri con i quali venivano mostrati. Facebook – che non fornisce questo tipo di dati ai ricercatori, come Edelson aveva già precedentemente sottolineato ai nostri microfoni  – spesso e volentieri non etichetta gli annunci politici, non connotandoli per quello che sono.

Mozilla raccomanda Ad Observer

Il parere del browser, quindi, è che Ad Observer non leda la privacy degli utenti in alcun modo. Scrive Erwin: «Abbiamo deciso di raccomandare Ad Observer perché le nostre recensioni ci hanno assicurato che rispetta la privacy degli utenti e supporta la trasparenza. Raccoglie annunci, parametri di targeting e metadati associati agli annunci. Non raccoglie post personali o informazioni sui vostri amici. E non compila un profilo utente sui suoi server». E ancora: «L’estensione permette anche di vedere quali dati sono stati raccolti visitando la scheda “My Archive”. Ti dà la possibilità di scegliere di condividere ulteriori informazioni demografiche per aiutare la ricerca su come vengono presi di mira gruppi specifici, ma anche questo è disattivato per impostazione predefinita».

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