Sabato hanno pranzato al ristorante «7 italiani su 10». Ne siete proprio sicuri?
Articoli e servizi andati in onda nei telegiornali senza verificare la veridicità dell'informazione
07/02/2021 di Enzo Boldi
Tutto è partito da un articolo comparso oggi, domenica 7 febbraio 2021, sull’edizione cartacea de Il Corriere della Sera. A pagina 13 si parlava del primo weekend senza zone rosse, sottolineando come in molte città d’Italia ci sia stata un’abbondante affluenza nei ristoranti, nei negozi (non i centri commerciali, ancora chiusi nei fine settimana) e nelle strade, provocando assembramenti. Ed è lì che viene citata, per la prima volta (perché altre testate hanno preso per buono quel dato senza verificarlo) la stima dei «7 italiani su 10» che ieri hanno pranzato al ristorante. Ovviamente, non è così.
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Questo è quanto compare a pagina 13 del Corriere della Sera in vendita in edicola oggi: «Una boccata di ossigeno: ieri 7 italiani su 10 hanno pranzato al ristorante e solo a Roma gli incassi ammontano a 5 milioni di euro. Ma il rovescio della medaglia nella prima giornata in zona gialla per quasi tutta Italia è evidente: assembramenti ovunque, talvolta con scarso uso di mascherine, specialmente tra i più giovani (al massimo sul mento).
I «7 italiani su 10» che sabato hanno pranzato al ristorante: numeri reali?
Lo stesso discorso, seppur declinato in maniera diversa – anche per via del medium che lo ha diffuso – è stato fatto dal Tg1, con un servizio andato in onda nell’edizione delle 13.30 di domenica 7 febbraio 2021. Anche in questo caso, come accaduto con Il Corriere della Sera, si cita quel dato dei 7 italiani su 10 che sabato 6 febbraio hanno pranzato al ristorante. Il servizio è visibile qui, a partire dal 10° minuto e quella stima sul numero di italiani che hanno mangiato fuori è al minuto 11 e 35”.
Questione di fonti (e contestualizzazioni)
Ovviamente non è così, anche perché non ci sono abbastanza ristoranti e bar in tutta Italia in grado di servire una quantità così elevata di cittadini. Perché sette italiani su dieci, cioè il 70%, equivalgono a circa 42 milioni di persone. E allora, da dove arriva questo quadro (che non ha nulla a che vedere con la giornata di sabato 6 febbraio 2021? L’unica fonte possibile è un comunicato stampa pubblicato proprio ieri da Coldiretti sul suo sito. Ma, andando oltre il titolo, si capisce immediatamente come non si tratti di un dato in tempo reale.
«È boom di prenotazioni con molti locali che registrano il tutto esaurito per il primo fine settimana del 2021, con ristoranti, pizzerie e agriturismi aperti in gran parte dell’Italia, atteso dai quasi 7 italiani su 10 (67%) che andavano a pranzo fuori almeno un sabato o una domenica al mese, prima dell’emergenza Covid – si legge -. È quanto emerge da una analisi di Coldiretti in riferimento alla ripartenza con servizio al tavolo o al bancone di 293mila fra ristoranti, pizzerie, bar ed agriturismi sopravvissuti alle chiusure in questi mesi dove per l’appuntamento state adottate per l’appuntamento stringenti misure di sicurezza e distanziamento con la conseguente limitazione dei posti, con l’eccezione di Umbria, Puglia, Sardegna, Sicilia e la Provincia di Bolzano che restano ancora arancioni».
Non si tratta, dunque, di un dato reale relativo al primo sabato in cui in Italia non c’è stata alcuna zona rossa: si tratta di una stima che fa riferimento al numero di italiani che – prima della pandemia – si recavano a pranzo fuori (ristoranti, pub, bar, tavole calde e altri esercizi commerciali) almeno un sabato o una domenica al mese. Insomma, un’informazione non pesata da chi ha riportato quella notizia e quella statistica. Che non era né una notizia, ne una statistica hic et nunc.
(foto di copertina: foto ipp/clemente marmorino)