Facebook oscura CasaPound e Forza Nuova. E Il Giornale titola: «Zuckerberg camerata»
10/09/2019 di Enzo Boldi
La censura di Facebook e Instagram nei confronti degli attivisti di CasaPound e Forza Nuova non è andata giù al mondo della destra italiana. In molti hanno additato il social network di aver utilizzato metodi fascisti – come, per l’appunto, la censura – per mettere a tacere le nuove espressioni del fascismo. Il tutto ricondotto dietro la libertà di pensiero su cui si fonda la Costituzione italiana che, però, (e occorre ricordarlo e sottolinearlo) ha dei paletti ben precisi rispetto alla riproposizione di idee e ideali che rimandano al Ventennio. Ma tra chi esulta e chi protesta, ecco che spunta Il Giornale che parla del «Camerata Mark Zuckerberg».
Il commento sul quotidiano diretto da Alessandro Sallusti è di Francesco Maria Del Vigo che critica aspramente la decisione di Facebook e Instagram di procedere con questa censura che non permette a due movimenti che si sono presentati alle elezioni (ma Forza Nuova ha annunciato mesi fa il suo disimpegno politico) di esprimere le proprie idee attraverso i social network. E nel mirino finisce proprio il fondatore e proprietario Mark Zuckerberg.
Il Giornale e la censura di CasaPound e Forza Nuova
Eppure la spiegazione di Facebook, con una nota ufficiale, sembra essere molto chiara e spiega in modo dettagliato i principi che hanno portato a prendere la decisione di oscurare i profili di CasaPound, Forza Nuova e di alcuni dei loro attivisti: «Le persone e le organizzazioni che diffondono odio o attaccano gli altri sulla base di chi sono non trovano posto su Facebook e Instagram. Per questo motivo abbiamo una policy sulle persone e sulle organizzazioni pericolose, che vieta a coloro che sono impegnati nell’odio organizzato di utilizzare i nostri servizi».
E Mark Zuckerberg diventa camerata
Eppure Del Vigo, vicedirettore de Il Giornale, non accetta questa spiegazione e parla di bavaglio nei confronti di chi la pensa diversamente: «È molto preoccupante che vengano silenziate le voci che non piacciono a sua maestà Mark Zuckerberg e alle vestali del politicamente corretto. Un sovrano che, se indossassimo gli occhiali dell’antifascismo militante e ossessivo, non esiteremmo a definire fascista». E nell’articolo non si fa nessun riferimento alla campagna d’odio portata da quelle pagine social di CasaPound e Forza Nuova, con tanto di fake news e bufale diffuse per alimentare paure.
(foto di copertina: Jack Chan/Chine Nouvelle/Xinhua via ZUMA Wire)