Zingaretti a Otto e Mezzo dice che il Pd non chiede (più) le dimissioni di Virginia Raggi

11/10/2019 di Enzo Boldi

Tre cose erano abbastanza sicure nella vita di un elettore democratico: si nasce, si chiedono le dimissioni di Virginia Raggi per tutte le vicende che conosciamo e le accuse che si sono rincorse negli anni, e poi si muore. Stasera a Otto e Mezzo, però Nicola Zingaretti ha mostrato l’ennesimo segnale del trasformismo dialettico-politico del Partito Democratico rispetto agli alleati di governo del Movimento 5 Stelle. Adesso la sindaca di Roma non dovrebbe più lasciare il suo incarico, ma rendere solamente tutti più partecipi.

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«No, Virginia Raggi non deve dimettersi, ma dovrebbe affrontare con più decisione e più collegialità temi irrisolti – ha detto Nicola Zingaretti rispondendo a una domanda di Lilli Gruber sulla mobilitazione a cui continua a richiamare quotidianamente Matteo Salvini contro la prima cittadina della Capitale -. Credo che ho passato più tempo a risolvere il problema dei rifiuti di Roma che in nessun altro comune d’Italia dal dopoguerra». La questione, dunque, è il chiamare in causa più soggetti.

Zingaretti e il cambio di idea su Virginia Raggi

Un passo del gambero che poi viene acuito ancor di più da un’altra risposta arrivata qualche minuto dopo che svela come l’intenzione di Zingaretti – fino a quando rimarrà segretario del Partito Democratico – sia quella di rendere pan per focaccia al Centrodestra con un’altra coalizione: «Noi oggi abbiamo forze politiche che potenzialmente rappresentano il 45-48 per cento degli italiani. Domanda: vogliamo provare a farla diventare un’alleanza? Altrimenti, inutile girarci attorno, torna Salvini».

L’ossessione condivisa con il M5S

In attesa della grande alleanza anche a livello locale, Nicola Zingaretti ha sottolineato come ci siano dei valori comuni tra il suo Pd e il Movimento 5 Stelle che vanno anche oltre l’accordo di governo: «Con M5s abbiamo costruito insieme un programma che ha un’ossessione condivisa: la crescita e la giustizia sociale. Due elementi che mancavano ai tempi del Papeete. Per questo abbiamo evitato l’aumento dell’Iva è iniziato a tagliare il cuneo fiscale». Poi ha parlato del carcere per gli evasori, su cui si è detto parzialmente d’accordo, e del fatto che Conte debba riferire al Copasir sul caso Russiagate, sottolineando come il Partito Democratico sia stata la prima forza politica a chiedere al presidente del Consiglio chiarezza.

(foto di copertina: da diretta Otto e Mezzo, su La7)

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