Veneto, Zaia: «Nessun lockdown, per risolvere la carenza di medici i neolaureati vadano in corsia»

Il governatore del Veneto ha parlato dei provvedimenti che intende prendere «nei prossimi giorni»

22/10/2020 di Ilaria Roncone

Ci sarà un’ordinanza nei prossimi giorni in Veneto «che prevede delle restrizioni per evitare gli assembramenti ma non ci sarà nessun lockdown»: lo rende noto Zaia durante la conferenza stampa nella sede della Protezione civile di Marghera. Sono previste modifiche anche per «il modello di sanità pubblica presentato nei giorni scorsi verrà in parte modificato». Non fa anticipazioni rilevanti, Zaia, ma riferisce che la gestione delle ospedalizzazioni e delle terapie intensive in Veneto sta procedendo senza entrare in emergenza.

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In Veneto «nessuna emergenza sanitaria ospedaliera»

«Oggi siamo ancora nella seconda fase, quella azzurra, con 66 pazienti in terapia intensiva su un totale di 588 ricoverati in ospedale», ha fatto sapere Zaia. Il governatore dipinge una situazione sotto controllo: «Non c’è alcuna emergenza sanitaria ospedaliera ma dobbiamo evitare a tutti i costi il collasso della sanità arrivando alle fasi successive con oltre 150 ricoveri in terapia intensiva». Superata quella soglia «dovremo attivare dieci ospedali Covid dedicati solo ai pazienti di coronavirus. Ospedali che verranno sottratti alle cure ordinarie». Una situazione che andrebbe evitata a tutti i costi per la quale Zaia propone una soluzione, almeno per quanto riguarda il personale medico.

Occorre «mandare i neolaureati in corsia»

«L’unico sistema per risolvere la grave carenza di medici attuale è quello di mandare i neolaureati in corsia», ha detto il governatore del Veneto, poiché «oggi in Italia mancano 56.000 medici e in Veneto la carenza è di 1.300». La colpa sarebbe da attribuire alla «mancata programmazione negli anni passati, al numero ristretto di ingressi nelle specializzazioni». Nulla contro il meccanismo, ha detto Zaia, però «i medici, una volta laureati, devono entrare in corsia, devono essere messi in condizione di poter lavorare, come avviene negli altri Paesi». Gli ultimi dati dal Veneto vedono un nuovo rialzo di positivi, 1.325 in più nelle ultime 24 ore.

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