L’epidemia secondo Zaia (quello moderato della Lega): «Se il virus perde forza, allora è artificiale»

Luca Zaia, la personalità moderata della Lega. Quella con cui diverse personalità – anche provenienti da percorsi politici completamente diversi – vorrebbero sedersi allo stesso tavolo perché «rappresenta meglio di Matteo Salvini l’elettorato della Lega» e che saprebbe ricondurre sui binari della ragionevolezza questo stesso elettorato. Il presidente della regione Veneto, nel corso della quotidiana conferenza stampa per fare il punto sull’epidemia di coronavirus, si è lasciato andare a dichiarazioni piuttosto discutibili e non supportate da alcuna evidenza scientifica: «Posso dire una cosa che magari farà incazzare qualcuno? Se perde forza vuol dire che è artificiale. Ragionateci sopra. Un virus in natura non perde forza con questa velocità. Se perde forza probabilmente potrebbe essere allora un virus artificiale».

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Zaia coronavirus artificiale, la teoria del presidente del Veneto

Dichiarazioni che si sposano bene, inoltre, con quanto affermato poco dopo: «Di certo abbiamo avuto uno spaccato del mondo scientifico, ragazzi, che oggi se ti fanno una puntura li guardi bene negli occhi per vedere se te la fanno dalla parte giusta, eh! – ha ribadito Zaia – Se io facessi dichiarazioni in questa maniera, penso che diffonderei una inquietudine da paura». Il riferimento è a chi gli faceva notare che al momento tutti gli studi scientifici e tutte le più eminenti personalità della virologia (con tanto di pubblicazioni su prestigiose riviste scientifiche come Nature) hanno affermato che il virus, analizzato nella sua sequenza, può essere considerato al 100% di origine naturale.

Zaia coronavirus artificiale, perché il fatto che perda forza è sintomo di un processo naturale

Semplicemente perché la sua mutazione è avvenuta in maniera molto simile a quella di altri coronavirus che hanno colpito l’uomo in passato e che, in questo momento, sono responsabili di semplici manifestazioni influenzali facilmente curabili. Da questo punto di vista, il fatto che il coronavirus stia perdendo forza rappresenta un processo molto più giustificabile se si pensa a un virus naturale: per avere più chance di sopravvivere e di replicarsi, infatti, il coronavirus ha bisogno che il suo ospite non muoia. Per questo, alcuni scienziati italiani (come Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia all’Ospedale San Raffaele e professore all’Università Vita Salute San Raffaele) hanno osservato che la perdita di forza del coronavirus sia molto simile ad altri coronavirus attualmente presenti in natura. Insomma, nulla a che vedere con le frasi del ‘moderato’ Zaia.

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